«Se la Riforma del Terzo Settore [Legge 106/16, N.d.R.] non sarà completata, con l’approvazione di una norma fiscale chiara e non punitiva, si rischia la scomparsa di molte esperienze di impegno civico, in particolare di quelle più piccole e di quelle che operano nelle aree più difficili del Paese»: a lanciare l’allarme al Governo è il Forum Nazionale del Terzo Settore, a nome delle oltre 360.000 organizzazioni non profit italiane. «Sono cinque anni – aggiungono dal Forum – che attendiamo il completamento della Riforma del Terzo Settore con la definizione del quadro fiscale e quindi il vaglio della Commissione Europea. La norma è stata all’ordine del giorno dell’attuale Parlamento per ben due volte, senza però essere discussa».
«Gli Enti di Terzo Settore – sottolineano ancora dal Forum – sono chiamati ai nuovi adempimenti relativi al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), che prevede, tra l’altro, forme di controllo e requisiti di trasparenza ancora più stringenti. E tuttavia si trovano in una situazione paradossale, perché non sanno ancora a quali norme fiscali saranno assoggettati. Questo è particolarmente grave per le Associazioni di Promozione Sociale e di Volontariato che rappresentano la parte più cospicua del Terzo Settore italiano».
«Le nostre organizzazioni – afferma Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum – da anni stanno dimostrando il loro impegno per rispondere alle tante emergenze sociali che toccano le nostre comunità territoriali. Anche ora, con lo scoppio della guerra in Ucraina e seppure duramente provati dalla crisi della pandemia, ci siamo attivati immediatamente, mobilitando tutte le nostre risorse per portare aiuti e sostegno e per offrire accoglienza alla popolazione in fuga da territori martoriati dal conflitto. Interventi possibili grazie alle competenze acquisite in molti anni di esperienza, anche in sinergia con le Istituzioni. Dobbiamo però constatare che ai riconoscimenti che sempre più spesso ci vengono tributati, non seguono iniziative concrete per aiutare queste esperienze di impegno civico. L’ultima vicenda ha del paradossale: nella Legge di Bilancio per il 2022, infatti, nonostante le proteste, è stata introdotta l’IVA anche per le Associazioni che svolgono attività sociali, mentre ora la si vorrebbe eliminare per chi produce e commercia armi!».
«Va dunque assolutamente completata l’attuazione della Legge sul Terzo Settore – conclude Pallucchi – a partire dall’aggiornamento delle norme fiscali. Non chiediamo privilegi né trattamenti di favore, ma regole stabili, quanto meno non vessatorie e non peggiorative della situazione attuale. Il quadro è ormai insostenibile e richiede un deciso intervento politico. Ci aspettiamo pertanto concrete iniziative da parte del Governo e del Parlamento». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it.
A questo link è disponibile l’elenco completo di tutti i soci– tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – e degli aderential Forum Nazionale del Terzo Settore.