Abbiamo accolto con favore la Delibera di Giunta Regionale (DGR) del Lazio n. 138/22, prodotta il 29 marzo scorso (Integrazioni e modifiche alla DGR n. 979 dell’11 dicembre 2020, recante modifiche ed integrazioni al Decreto del Commissario ad Acta (DCA) n. U00434/2012 relativo ai requisiti minimi autorizzativi strutturali, tecnologici e organizzativi delle strutture che erogano attività riabilitativa a persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale), che interviene nella riorganizzazione dei centri residenziali e non (ex art. 26*) cui la Regione Lazio delega l’onere delle riabilitazioni dei nostri congiunti con disabilità grave.
In particolare abbiamo apprezzato la centralità che la Regione assegna a noi familiari e ai nostri congiunti con disabilità, cambiando quel paradigma di valutazione dei Progetti Riabilitativi Individualizzati che finalmente vedranno la persona al centro, ove è quest’ultima la destinataria dei servizi, restituendo alle ASL il loro ruolo e la loro responsabilità, perché ogni cittadino è in carico all’ASL di residenza.
Si apre ora un periodo di transizione di difficile gestione in cui ci auguriamo che la Regione Lazio continui a stare al fianco delle persone con disabilità e delle loro famiglie, dandoci ascolto affinché si prosegua a lavorare per assicurare a tutti i cittadini pari dignità e a garantire il diritto alla salute nella sua accezione più ampia in cui la malattia del singolo non rappresenti mai un motivo per chiuderne il progetto riabilitativo.
*Articolo 26 (Prestazioni di riabilitazione) della Legge 833/78 che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale.
Ringraziamo Paola Fanzini per la collaborazione.