Un accordo di collaborazione finalizzato a favorire una maggiore attenzione e consapevolezza sociale sulle condizioni di vita delle persone con disabilità in Lombardia, sulle situazioni di rischio di discriminazione nella partecipazione alla vita sociale e alla possibilità di svolgere attività sportive: è quello siglato nei giorni scorsi dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), con il Comitato Regionale Lombardo del CSI (Centro Sportivo Italiano).
«Ancora oggi – spiegano dalla LEDHA – le situazioni di discriminazione ai danni delle persone con disabilità sono spesso difficili da riconoscere, anche da parte delle stesse persone che le subiscono o dei loro familiari. Per tale motivo, nell’àmbito di questo nostro accordo con il CSI Lombardia, ci siamo impegnati congiuntamente a organizzare e realizzare attività formative rivolte a dirigenti e allenatori delle Società Sportive, finalizzate a incrementare la capacità di riconoscere situazioni di discriminazione di cui possono essere vittima le persone con disabilità. A ciò si affiancheranno attività di comunicazione mirata, attraverso la pubblicazione di materiale informativo sui rispettivi mezzi di comunicazione e l’organizzazione di incontri a carattere territoriale».
«Con questa iniziativa – sottolinea Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA – vogliamo mettere a disposizione le competenze che la nostra organizzazione ha maturato nei suoi quarant’anni di attività, ma anche mettere in atto ulteriori iniziative che pongano pubblicamente la questione della rappresentazione sociale della disabilità, cercando di fare uscire i discorsi sulla disabilità dal recinto dell’assistenza e della sanità, per farli entrare in quelli dei diritti umani, del rispetto della dignità, delle pari opportunità e della libera scelta».
«Da oltre settantacinque anni – annota dal canto suo Paolo Fasani, presidente del CSI Lombardia – poniasmo particolare attenzione allo sport come strumento di inclusione sociale e di attenzione verso i più fragili, tra i quali anche le persone con disabilità. Questa partnership con la LEDHA rafforza tale missione, mettendo a disposizione delle Società Sportive e dei dirigenti che operano sul territorio l’accesso a competenze specifiche, per innalzare la soglia di attenzione e migliorare le buone pratiche che già si compiono ogni giorno nelle numerose realtà sportive e sociali del nostro territorio».
«Si tratterà dunque di un impegno concreto – concludono dalla LEDHA – per rafforzare una rete che accresca la cultura del rispetto e dell’inclusione anche attraverso la pratica sportiva: piccoli passi, ma che possono dare grandi risultati». (S.B.)
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