In numerosi Comuni dove si è votato il 12 giugno, è previsto per il 26 giugno il turno di ballottaggio, che porterà a definire il quadro dei Sindaci scaturiti da questa tornata elettorale. A tal proposito riprendiamo ben volentieri i contenuti dell’ottima scheda dedicata al voto delle persone con disabilità, curata dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Il 26 giugno potranno esercitare il diritto di voto, al turno di ballottaggio delle elezioni amministrative 2022, tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni. Sarà necessario presentarsi al proprio seggio di appartenenza con un documento d’identità munito di fotografia e con la tessera elettorale. Le persone con una disabilità che ostacola il diritto a recarsi a votare possono comunque esprimere le loro preferenze di voto. In base alle differenti condizioni di ciascuno, la normativa prevede tuttavia possibilità diverse.
Voto assistito
I ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità (ovvero coloro che sono fisicamente impediti nell’espressione autonoma del voto) possono essere accompagnati all’interno della cabina elettorale da un altro elettore. Possono quindi essere ammessi all’espressione del voto con l’assistenza di un accompagnatore gli elettori:
° che presentando apposita certificazione sanitaria abbiano ottenuto, da parte del Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, l’inserimento sulla propria tessera elettorale dell’annotazione dell’apposito codice (AVD) che sta per “diritto voto assistito”. Questo timbro, corredato dalla sottoscrizione di un delegato del Sindaco, è collocato nella parte interna della tessera, e precisamente sulla facciata a fianco di quelle contenenti gli spazi per la certificazione del voto, oppure, se ciò non è stato possibile per la presenza di annotazioni, nello spazio posto sotto la scritta Circoscrizioni e collegi elettorali. Il Presidente del seggio deve prendere nota nel verbale del numero della tessera e del numero di iscrizione nelle liste sezionali dell’elettore con diabilità.
° il cui impedimento fisico nell’espressione autonoma del voto sia evidente. Quando manchi il suddetto simbolo o codice sulla tessera elettorale, o quando l’impedimento fisico non sia evidente, il diritto al voto assistito può essere dimostrato con un certificato medico – redatto da un funzionario medico designato dai competenti organi delle Unità Sanitarie Locali – nel quale sia espressamente attestato che l’infermità fisica impedisce all’elettore di esprimere il voto senza l’aiuto di un altro elettore.
Importante: nessun elettore può esercitare la funzione di accompagnatore per più di una persona con disabilità.
Elettori non deambulanti
Nel caso in cui il seggio assegnato a un elettore con difficoltà di deambulazione non sia accessibile, egli può esprimere il suo diritto al voto presso un’altra sezione del Comune. Per farlo, deve esibire al Presidente del seggio prescelto, insieme alla tessera elettorale personale, un’attestazione medica di «impossibilità o capacità gravemente ridotta di deambulazione», rilasciata gratuitamente dai medici dell’ASL, anche in precedenza per altri scopi, o presentando semplicemente la copia autentica della patente di guida speciale.
Inoltre, in occasione delle consultazioni elettorali, i Comuni devono organizzare servizi di trasporto pubblico gratuito in modo da facilitare agli elettori con disabilità il raggiungimento del seggio elettorale.
Per ogni ulteriore informazione, ciascun elettore può contattare il proprio Comune di residenza.
Rilascio dei certificati
Per rendere più agevole l’esercizio del diritto di voto, le Unità Sanitarie Locali, nei tre giorni precedenti la consultazione elettorale, garantiscono in ogni Comune la disponibilità di un adeguato numero di medici autorizzati per il rilascio dei certificati di accompagnamento e dell’attestazione medica di cui all’articolo 1 della Legge 15/91 (articolo 29 della Legge 104/92).
Voto in ospedale o casa di cura
La normativa prevede per le persone ricoverate in ospedale, o casa di cura, la possibilità di votare all’interno del luogo di ricovero. A tal fine va presentata al Sindaco del Comune nelle cui liste elettorali la persona è iscritta un’apposita dichiarazione recante la volontà di esprimere il voto nel luogo di cura e l’attestazione del Direttore Sanitario dello stesso luogo di cura comprovante il ricovero. Tale dichiarazione, da inoltrare per il tramite del Direttore Amministrativo o del Segretario dell’istituto di cura, deve pervenire al suddetto Comune non oltre il terzo giorno antecedente la votazione.
Voto delle persone con disabilità intellettiva e con disturbi del neurosviluppo
Sebbene il diritto di voto sia garantito alle persone con disabilità intellettiva e con disturbi del neurosviluppo, «in Italia – come ha spiegato a suo tempo Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) – manca una chiara normativa che garantisca loro i giusti sostegni nella presa di decisioni e assistenza in cabina elettorale per esercitare il diritto/dovere di voto in condizioni di parità con tutti gli altri cittadini ed elettori».
In occasione delle Elezioni Politiche del 2018, la stessa ANFFAS, insieme alla Federazione FISH e al Forum Nazionale del Terzo Settore, aveva messo a punto un “kit” informativo per aiutare gli elettori con disabilità intellettive ad avvicinarsi al voto in modo consapevole. Si tratta della Guida al voto scritta in linguaggio facile da leggere (Easy to Read), che spiega appunto agli elettori con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo quando si vota, come si vota e cosa è necessario fare una volta arrivati al seggio. È un documento che contiene alcune indicazioni utili anche per le prossime Elezioni Amministrative e per il voto ai referendum.