Si sono aperte nei giorni scorsi le porte della Sala Conferenze del Palazzo Comunale Ca’ Sugana di Treviso, con l’arrivo dei ragazzi e dei docenti del Liceo Ginnasio Antonio Canova, del Liceo Artistico e dell’Istituto Tecnico Palladio della città veneta, per la presentazione di un progetto inclusivo cui lavorano da quasi due anni.
L’iniziativa è nata da un’idea di Rodolfo Dalla Mora, presidente della SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), che oltre ad avere sviluppato la figura e il ruolo del disability manager in Italia, si dedica da undici anni alla tutela e alla promozione dei diritti delle persone con disabilità.
Il lavoro, reso possibile anche dall’Assessorato Comunale al Sociale e dal sindaco di Treviso Mario Conte, con il sostegno del consigliere comunale Massimo Zanon, ha visto quali protagonisti gli alunni e le alunne, che hanno adoperato le loro abilità e conoscenze con la progettazione di un parco storico, artistico e soprattutto inclusivo nell’Area Dolenare, a fianco dell’Auditorium Stefanini, proprio di fronte ad una delle porte storiche di accesso a Treviso.
«Un ringraziamento speciale va ai ragazzi e ragazze, ai loro docenti e ai dirigenti delle scuole che hanno partecipato al progetto nonostante le criticità dovute al contesto pandemico»: si è aperta così, la conferenza, con le parole dell’assessora comunale alle Politiche Sociali Gloria Tessarolo, lasciando poi spazio a quanto dichiarato da Rodolfo Dalla Mora: «I lavori in termini di qualità sono ottimi, i ragazzi sono riusciti ad individuare le criticità dell’area in oggetto e a trovare delle soluzioni per renderla agibile a chiunque. Devo dire che in questi due anni mi hanno insegnato molto e per questo li ringrazio. Credo che questi progetti possano essere un buon punto d’inizio per la realizzazione concreta di opere inclusive».
In sostanza, le classi coinvolte, due terze del Liceo Artistico, una seconda del Liceo Ginnasio Canova e una quinta del Palladio, partendo da un’analisi storico-critica, assieme ad un eccellente studio teorico e pratico, svolto grazie anche ai loro docenti, sono riuscite nella realizzazione delle opere, adempiendo la sfida a cui hanno preso parte.
Ha preso poi la parola Sandro Zampese, assessore comunale ai Lavori Pubblici, che ha affermato: «Oltre al presidente Dalla Mora e al consigliere Zanon, per avere compreso la validità del progetto, ringrazio i ragazzi e le ragazze perché, oltre ad avere avuto un approccio corretto nello sviluppare il tema, hanno trovato le soluzioni più efficaci e attuabili. Sicuramente prenderemo atto delle opere e delle idee nate da questo progetto».
«Attraverso un percorso di formazione personale – ha dichiarato successivamente il sindaco Mario Conte -, di condivisione dell’esperienza e grazie alla professionalità fornita dal Presidente della SIDIMA, credo che questi ragazzi abbiano sviluppato solide competenze, oltre che una sensibilizzazione attiva sulla tematica. La volontà di realizzare questo progetto c’è tutta e vogliamo portarla avanti, per andare incontro alle esigenze di tutti. I temi dell’accessibilità e dell’inclusione dovrebbero essere nel nostro DNA, non un valore aggiunto. Credo sia una risposta positiva e soprattutto morale, che diamo alle scuole e agli studenti, vedere realizzati i loro progetti. Per questo parco inclusivo devo ringraziare voi, cittadini di oggi e protagonisti dello sviluppo di domani. Sono orgoglioso di voi».
Tra le docenti che hanno preso parte alla conferenza, ringraziando le Istituzioni e i giovani protagonisti, vi è stata Sandra Messina, dirigente scolastica del Liceo Artistico, che ha dichiarato: «Il progetto è valido e attuabile. Per quanto riguarda la sensibilizzazione alla tematica, dovremmo lavorarci tutti i giorni, ognuno di noi. Facciamo in modo che questi valori perdurino e ricordiamoci delle scuole e soprattutto dei ragazzi, i quali vogliono i loro spazi, la città verde e pulita. Hanno bisogno di essere valorizzati, anche per evitare la fuga di cervelli che è un problema da arginare».
Il finale della conferenza è stato tutto riservato ai giovani protagonisti, i quali hanno affermato a una voce che «questa ’esperienza, oltre ad essere stimolante, è stata molto professionale. Siamo andati fisicamente nei luoghi dell’indagine, mettendo in atto ciò che abbiamo studiato. Grazie all’architetto e al presidente della SIDIMA Dalla Mora, abbiamo avuto modo di conoscere questa nuova realtà che dapprima ci era estranea. Sicuramente fondamentali sono state le prove empatiche che, girando per la città e simulando delle disabilità, dal non vedente alla persona in carrozzina, ci hanno permesso di comprendere quanto per alcuni sia difficile, se non impossibile, usufruire dei servizi pubblici come di quelli privati. Abbiamo così pensato a delle soluzioni per ovviare a questi problemi. Treviso è una città ricca di spazi verdi, alcuni inutilizzati, ed è gratificante averne reso una zona accessibile a chiunque».
La cerimonia si è conclusa nell’atrio di Palazzo Ca’ Sugana, dove studenti e studentesse hanno ritrovato i loro progetti esposti in una mostra tuttora aperta al pubblico, augurandosi che tutta la cittadinanza trevigiana possa apprezzare e condividere i meravigliosi valori che sono alla base del progetto.
A questo link è disponibile un videoreportage dedicato all’iniziativa di cui si parla nel presente contributo.