Durante la seduta del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta del 22 giugno scorso, sono state presentate alcune Interrogazioni in merito al progetto Lo sci per tutte le abilità, presentato dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e approvato dall’Ufficio per le politiche in favoire della disabilità della Presidenza del Consiglio.
Considerando che il nostro [CoDiVdA-Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta, N.d.R.] è un coordinamento di tredici Associazioni sul territorio valdostano che si occupano di disabilità, ed è stato tra i soggetti che ha portato all’attenzione dell’Amministrazione Regionale l’opportunità offerta dal bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità), sentiamo la necessità di portare la nostra voce, per fare chiarezza ed evitare potenziali strumentalizzazioni rispetto alla nostra posizione in merito al bando stesso.
Il nostro Coordinamento ha partecipato ad alcune riunioni preparatorie al bando, portando una serie di proposte che avevano l’obiettivo di migliorare e valorizzare i diversi aspetti peculiari della nostra Regione, potendo creare potenziali opportunità di vacanza e tempo libero nelle diverse stagioni. Ci siamo fatti inoltre portavoce di alcuni aspetti particolarmente problematici nella nostra Regione, come ad esempio la mobilità, considerando che i turisti con disabilità non possono accedere ai servizi dedicati e accessibili, in quanto gli stessi sono rivolti esclusivamente ai residenti.
Tra le valutazioni, c’è da considerare che l’importo messo a bando (un milione e 200.000 euro dalla Presidenza del Consiglio e 120.000 di cofinanziamento regionale), dal nostro punto di vista avrebbe consentito di diversificare le azioni, in una logica di sistema turistico accessibile, e non puntare esclusivamente sulla pratica dello sci.
La proposta presentata dall’Assessorato al Turismo, in ragione della difficoltà a realizzare progetti più articolati, considerato il poco tempo a disposizione, ha deciso di tenere in considerazione esclusivamente lo sci e non le altre proposte presentate dal nostro Coordinamento.
Alla conclusione dell’iter per la partecipazione al bando, abbiamo deciso di aderire pienamente in qualità di partner, per poter dare il nostro contributo affinché tale progettazione potesse costituire il punto di partenza di un disegno più ampio e più inclusivo, secondo la logica del “meglio un intervento non esaustivo sull’accessibilità dell’offerta turistica che nessun intervento”.
Con l’approvazione della proposta vi è stato un legittimo disappunto da parte della Sezione valdostana dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che ha rimarcato criticità condivisibili e già da noi evidenziate rispetto ad un intervento esclusivo su un solo àmbito turistico che rischia di escludere molte persone.
Considerando l’Interpellanza del 22 giugno scorso e la relativa risposta, abbiamo dunque sentito la necessità di puntualizzare alcuni passaggi e dinamiche createsi durante la stesura del bando, per permettere a tutti di comprendere le ragioni della nostra adesione ad un progetto incompleto rispetto alla nostra visione di turismo accessibile.
Auspichiamo, infatti, che questa progettazione rappresenti solo una prima occasione per occuparsi dei temi che riguardano le persone con disabilità o con particolari esigenze e che la progettazione di cui si parla possa essere solo l’inizio di un ampio progetto per rendere il turismo nella nostra regione inclusivo a trecentosessanta gradi, augurandoci che da questa esperienza si riparta con la volontà di condividere e confrontarsi affinché l’offerta turistica vasldostana possa essere davvero inclusiva e fruibile anche da parte dei turisti con disabilità.