«Sebbene il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenti uno strumento di sistema attraverso cui garantire la ripresa del Paese e delle comunità – viene sottolineato dall’ANFFAS Nazionale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) -, oggi è necessario confrontarsi con una realtà estremamente complessa in un momento in cui i paradigmi che contraddistinguono la capacità di risposta ai bisogni e alle aspettative delle persone con disabilità devono tenere conto di un contesto che si è modificato in modo improvviso e radicale e che si compone oggi di elementi di assoluta novità e di transizione. A tal proposito, e alla luce di quanto sperimentato a partire dalla pandemia, che ha evidenziato i molteplici gap del settore sanitario del nostro Paese, e all’attuale conflitto in Ucraina, con i relativi aumenti dei costi energetici e la carenza delle materie prime, quali saranno le ricadute che tali stravolgimenti potranno avere sui sistemi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali per la presa in carico delle persone con disabilità?».
Per tentare di rispondere a questo delicato e complesso quesito, «in presenza di una forte crisi sociale, una situazione che rischia di portare ad una ancora più forte contrazione dei diritti delle persone più fragili e dell’accesso ai sostegni necessari», la stessa ANFFAS ha dato recentemente avvio ad una specifica indagine, curata dalla propria componente lombarda, insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore, «una RICERCA-AZIONE a partire dal contesto attuale, con la necessità non più procrastinabile di modificare un sistema di servizi che prevede un’offerta statica di prassi e prestazioni desuete e cristallizzate. assolutamente non utili al miglioramento della Qualità di Vita delle persone con disabilità». Il tutto, quindi, con l’obiettivo «di creare un nuovo àmbito di intervento che realmente riesca a rispondere alle necessità delle persone con disabilità, andando a fissare uno standard di processo per riconvertire gli attuali servizi semiresidenziali e residenziali in chiave inclusiva e superare così nei diversi contesti, familiari, residenziali ecc. situazioni segreganti o istituzionalizzanti, anche attraverso iniziative che siano in grado di promuovere la progressiva deistituzionalizzazione verso soluzioni dell’abitare possibile per le persone con disabilità ad alta complessità».
Domani, 21 ottobre, e dopodomani, sabato 22, è in programma in presenza a Roma, ma anche online, l’Assemblea Nazionale dell’ANFFAS (se ne legga ampiamente a questo link), e sarà in tale sede che verrà illustrata l’importante indagine, esattamente nella mattinata di sabato 22 (ore 10.30-12.30). (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo dell’incontro di sabato 22 (che verrà anche diffuso in diretta Facebook a questo link), durante il quale verrà illustrata la RICERCA-AZIONE promossa dall’ANFFAS di cui si parla nel presente contributo. Per ulteriori informazioni: comunicazione@anffas.net.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- L'ONU e le persone con disabilità Si avvicina la sesta sessione di lavoro del Comitato incaricato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite di elaborare una Convenzione sulla Promozione e la Tutela dei Diritti e della Dignità delle Persone…
- Definizione e valutazione della disabilità: com'è arretrata l'Italia! Disabile, invalido, handicappato, non autosufficiente: sono solo alcune tra le più frequenti definizioni che si incontrano nelle corpose e disorganiche leggi italiane che trattano di questi aspetti. Dietro al linguaggio,…