Si è conclusa il 30 ottobre scorso la Settimana Europea per l’Uguaglianza di Genere 2022 durante la quale varie Commissioni e Delegazioni del Parlamento Europeo hanno organizzato sessioni su questioni di uguaglianza di genere nelle rispettive aree politiche. L’EIGE (Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere) ha promosso inoltre il primo Forum sull’Uguaglianza di Genere.
Le questioni di genere sono particolarmente importanti per il lavoro della nostra organizzazione [EDF-Forum Europeo sulla Disabilità, N.d.R.]. Sia le donne con disabilità, infatti, sia le persone con disabilità non binarie sono vittime di discriminazioni di genere, di discriminazioni legate alla disabilità e, in aggiunta a ciò, anche di forme specifiche di discriminazione derivanti dall’intersezione delle loro identità emarginate.
In modo quindi significativo e assai utile, l’EIGE ha presentato l’Indice sull’Uguaglianza di Genere 2022, che include dati disaggregati per le variabili del genere e della disabilità. Qui di seguito elenchiamo alcuni punti di rilievo risultanti da tale documento.
° Occupazione: solo il 20% delle donne con disabilità ha un’occupazione a tempo pieno. Tale percentuale è nettamente inferiore a quella degli uomini con disabilità (28%), delle donne senza disabilità (48%) e degli uomini senza disabilità (64%).
° Situazione finanziaria: le donne con disabilità guadagnano molto meno – e hanno un reddito molto inferiore – rispetto agli uomini con disabilità o alle persone senza disabilità. Il 23% di esse è a rischio di povertà.
° Istruzione: solo il 15% delle donne con disabilità porta a termine l’istruzione superiore, acquisendo un diploma. È il numero più basso del campione, dopo le persone senza disabilità e gli uomini con disabilità.
° Responsabilità familiari e di cura: il 78% delle donne con disabilità svolge quotidianamente le faccende domestiche, un tasso paragonabile a quello riguardante le donne senza disabilità e molto più alto di quello degli uomini con disabilità (40%) e senza disabilità (30%).
° Salute: il 9% delle donne con disabilità ha bisogni sanitari non soddisfatti. Il dato è analogo a quello degli uomini con disabilità (8%) e molto più alto di quello delle donne e degli uomini senza disabilità (rispettivamente 3% e 2%).
L’Indice sull’Uguaglianza di Genere 2022 si concentra anche sulle conseguenze socioeconomiche della pandemia, ricordando che le misure di distanziamento sociale e le disposizioni relative al lockdown hanno avuto un impatto negativo pure sull’occupazione. La mancanza infatti di una prospettiva di disabilità o di genere nelle varie risposte politiche ha danneggiato in modo sproporzionato le donne (e le persone non binarie) con disabilità.
L’impatto degli sviluppi politici non è mai neutrale rispetto al genere, e nemmeno la nostra azione di tutela dovrebbe esserlo. Negli ultimi mesi ci siamo dunque concentrati su questioni che includono i seguenti aspetti:
° Combattere le disuguaglianze occupazionali delle donne con disabilità, anche nell’àmbito della Proposta di Direttiva dell’Unione Europea, sulla trasparenza delle retribuzioni, come modo per contrastare le disuguaglianze retributive tra uomini e donne;
° Garantire che le persone con disabilità siano incluse nella Direttiva dell’Unione Europea sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. In particolare chiediamo di vietare la sterilizzazione forzata, di garantire l’accessibilità dei servizi e delle informazioni (rifugi, linee telefoniche dirette, accesso alla giustizia), di assicurare una formazione sulla disabilità e di promuovere dati e ricerche sull’intersezione tra genere e disabilità.
° Lotta alla tratta di persone con disabilità, compreso lo sfruttamento sessuale di donne e ragazze con disabilità.
° Uno screening e un trattamento del cancro migliori e più inclusivi, anche in riferimento al cancro al seno.
Il nostro Comitato Donne ci guida e ci sostiene nelle varie iniziative e siamo anche membri dell’European Women’s Lobby (Lobby Europea delle Donne), all’interno della quale promuoviamo le questioni delle donne con disabilità all’interno del movimento femminista.
Ringraziamo Luisella Bosisio Fazzi per la segnalazione e Simona Lancioni per la collaborazione alla resa del testo in italiano.
Per ogni informazione e approfondimento: Marine Uldry (responsabile dell’Ufficio per i Diritti Umani dell’EDF), marine.uldry@edf-feph.org.