Due Messaggi prodotti quest’anno dall’INPS (n. 926 del 25 febbraio e il più recente n. 3574 del 1° ottobre) hanno modificato il quadro riguardante gli accertamenti per l’invalidità. Segnaliamo qui le novità più sostanziali, la prima delle quali è relativa all’utilizzo della tecnologia, nel tentativo, come si legge al punto 2 del Messaggio n. 926, «di individuare nuove modalità operative per razionalizzare l’iter di revisione delle prestazioni assistenziali e rendere il procedimento più celere e immediato, oltre che meno gravoso per gli interessati». «A tal fine – si legge ancora -, viene implementato, anche in quest’ambito, l’uso dello strumento tecnologico informatico a vantaggio dell’economicità e dell’efficienza del procedimento amministrativo».
In brevi parole, la valutazione dei cittadini può ora essere effettuata anche tramite la lettura “da remoto” di certificati di esami e visite, senza dunque che gli stessi cittadini convocati per l’accertamento si debbano muovere da casa. Una procedura, quindi, che, se funzionerà al meglio, non potrà essere che di indubbio vantaggio per persone con disabilità affette in particolare da patologie gravi, con notevoli difficoltà a spostarsi.
A ricaduta di tale prescrizione, il citato Messaggio n. 3574 ha stabilito che la possibilità di presentare telematicamente atti attestanti l’esistenza o la persistenza dell’invalidità, senza presentarsi alla sede territoriale dell’INPS, sia ora usufruibile anche da parte di medici certificatori e patronati e non più solo di privati cittadini. Una novità, questa, inserita nelle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Nello stesso Messaggio n. 3574 l’INPS fornisce dunque ai medici certificatori e agli operatori dei patronati le indicazioni per l’utilizzo del servizio e i tempi di fruizione, nonché le tipologie di domande per le quali il servizio può essere utilizzato, vale a dire le domande di prima istanza o di aggravamento di cittadini e cittadine residenti nei territori dove l’INPS effettua l’accertamento sanitario in convenzione CIC con le Regioni e le revisioni sanitarie di invalidità civile. (S.B.)
Ringraziamo l’AUS Niguarda (Associazione Unità Spinale Niguarda) per la collaborazione.