Prenderà il via nel mese di febbraio del nuovo anno il Master di Primo Livello in Diversity & Disability Manager promosso dall’Università di Bergamo, rivolto alla formazione di quelle due figure professionali (se ne legga anche nel box in calce), fornendo loro le specifiche competenze per la gestione e la valorizzazione delle varie tipologie di diversità caratterizzanti le risorse umane, comprese quelle dei lavoratori con disabilità, evolutiva e acquisita, nell’àmbito di contesti economico-produttivi, degli Enti Pubblici e del Terzo Settore.
«Questo Master – spiegano dall’Ateneo lombardo – si inserisce nel processo di innovazione culturale e metodologica che sta investendo in questi ultimi anni il mondo del lavoro, teso a migliorare le capacità di flessibilità e di autoregolazione progettuale, organizzativa e strutturale delle aziende e dei servizi, attraverso una migliore politica di human resource management [organizzazione delle risorse umane, N.d.R.], che preveda l’applicazione di princìpi inclusivi, rispettosi delle possibili differenze tra i lavoratori e di valorizzazione del contributo che ciascuno può portare al processo produttivo in ogni sua forma. In tal senso, la nuova intraprendenza delle aziende sotto l’aspetto ambientale, sociale e culturale, e la pratica del bilancio sociale o di sostenibilità, incrementano la loro consapevolezza in questi àmbiti, favorendone il raccordo con i servizi e con il Terzo Settore. Per accompagnare questo processo di radicale innovazione, sono necessarie tuttavia figure dedicate, come appunto il diversity e il disability manager, che possono diventare la chiave di volta di un cambiamento complessivo negli approcci culturali, negli atteggiamenti sociali e nella piena realizzazione dei diritti di ciascuno, compresi quelli, più trascurati di altri, delle persone con disabilità».
La formazione proposta nel coro del Master si baserà su una prospettiva multidisciplinare, coinvolgendo le aree giuridica, economico-manageriale, tecnologica e socio-psico-pedagogica e articolando la didattica su tre piani, tra loro interrelati: insegnamenti, laboratori e project work. Il tutto permetterà ai partecipanti di sviluppare le competenze culturali, scientifiche e tecniche necessarie per agire in modo consapevole ed efficace nel quadro della gestione, della non discriminazione e della valorizzazione delle varie differenze che caratterizzano le risorse umane e nell’organizzazione, progettazione, gestione e valutazione del processo di inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
L’iniziativa, rivolta sia ai giovani neolaureati, sia ad operatori che a vario titolo e in vari contesti lavorativi abbiano interesse a sviluppare tali competenze, risponderà anche alle esigenze delle Pubbliche Amministrazioni che intendano ottemperare alle disposizioni normative previste dalle recenti Linee Guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità.
Il 21 novembre scorso è stata presentata la proposta formativa, nel corso di un Open Day. Le iscrizioni si chiuderanno il 10 dicembre prossimo. (S.B.)
Tutto il materiale informativo relativo al Master promosso dall’Università di Bergamo è disponibile a questo link. Per ulteriori informazioni: Fabio Sacchi (fabio.sacchi@unibg.it).
Diversity manager
È una figura preposta ad occuparsi di un insieme di pratiche e politiche volte a valorizzare la diversità all’interno di un ambiente di lavoro – che sia diversità di genere, di orientamento sessuale, di origini etniche, di cultura, di abilità fisiche ecc. – supportando differenti stili di vita e rispondendo alle loro diverse esigenze. Nello specifico della disabilità, si parla di disability manager; quando invece si prescinde dall’età anagrafica si parla di age manager.
Disability manager
Tale figura si può definire così: è un professionista adeguatamente remunerato, con un ruolo di supervisione in ogni àmbito (accessibilità, mobilità, politiche sociali, scuola, lavoro ecc.), che vigili sul rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e faccia sì che tutti gli attori istituzionali, quando pianificano, si chiedano: «Questa decisione che effetto avrà sulle persone con disabilità?».