«Martina togliti la medaglia per andare a letto», «Ma lasciagliela, è felice, perché deve toglierla?», «Perché sciupa il nastrino tricolore!», «Ma per favore, è sua e può farne quello che vuole, se si sciupa non sarà un problema»…
Colloquio tra me e il padre… lui sovraintendete a tutto in casa… quasi anche alle emozioni… Ma… «Ma Martina ha diritto di godersi in pieno questa meritata medaglia», preciso. «Loro (gli argentini) hanno vinto la coppa d’oro e io la medaglia d’argento!», incalza Martina. Risata sonora di Twum (nostro figlio adottivo), che pensa di essere sbarcato in una famiglia di marziani.
Io dico: «Certo Martina, uguale, uguale, lo stesso valore… ma per noi è importantissimo il traguardo tuo, è fenomenale».
Così si è conclusa una giornata bellissima a coronamento di un sogno avverato che ci ha regalato Martina.
Sinceramente non pensavo succedesse nuovamente; siamo stati fermi con gli allenamenti parecchio per i vari lookdown; aveva conquistato un terzo posto con il Kumite/Karate, era il 2019 e prima ancora un primo posto nel 2013.
Alla fine dell’esibizione che stavo registrando, avevo capito che era andata benissimo; vedere poi i punteggi dati dai giudici a bordo del tatami mi ha dato la conferma della sua bravura. E così le lacrime di Martina si sono confuse con le mie e il suo abbraccio fortissimo dimostrava la sua grande felicità.
Mentre si esibiva ero terrorizzata per il timore che le esplodesse qualche crisi di epilessia, ma ciò non è avvenuto e mentalmente ho ringraziato… per la grazia ricevuta.
Così la nostra scricciola di 39 chili ha conquistato meritatamente il secondo posto e la medaglia d’argento nella categoria Seniores femminile cinture nere, esibendosi con il Kata/Karate al Palazzetto dello Sport di Quartucciu (Cagliari), per il 4° Trofeo Regionale Sardo di Natale ENDAS (Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale).
La sua determinazione e la sua forza di volontà la fanno lottare contro la “bestia dell’epilessia” che le toglie le forze, la stanca e la demoralizza ogni volta che succede.
Grazie piccolina, per tutto quello che riesci a fare nonostante il tuo “importante” problema, la tua grave malformazione cerebrale che ti limita in tante cose. Quel corpo calloso che si è formato piccolissimo e senza alcuni elementi, ha segnato la sua vita scolastica, le ha impedito di capire tante cose che per noi sono scontate… ma non voglio ritornare su tante cose che per lustri ci hanno rovinato l’esistenza.
Tante persone del corpo insegnante non capivano granché, anzi non capivano proprio nulla, di certe malformazioni rare: se non le vivi certe cose, non puoi capire… Certe persone incompetenti sul nostro cammino l’hanno umiliata con i loro giudizi, ma Martina comprende tantissime cose e capisce anche i suoi limiti, dati dalla sua ipoagenesia del corpo calloso.
Martina poi ha una madre che la supporta in tutto e per tutto e se la toccate… mi trovate sempre!
Ma ora vogliamo solo goderci questi suoi risultati che definirei stratosferici, ottenuti dall’unica persona con problemi come i suoi in una palestra di “normodotati”. Una palestra che da vent’anni la accoglie, le insegna, la coccola quando ha le crisi, la sprona ad essere tosta. Insomma, la Palestra Kanazawa di Quartu i cui istruttori che sono veramente al top, un team di professionisti veri.
Grazie a tutti per l’impegno e l’amore che circonda Martina!