Si chiama onoterapia, e prevede il contributo dell’asino per intervenire su disagi di carattere relazionale e comportamentale, ma non solo.
Dottoressa Wegher, com’è nato questo progetto e quali sono le sue finalità?
«Il progetto nasce dall’incontro di un gruppo di persone provenienti da esperienze diverse, amanti degli animali e desiderose di impegnarsi nel recupero della comunicazione tra uomo e asino.
Idotea e l’Associazione “Un Asino per Amico” propongono una serie di attività, in armonia con l’ambiente, allo scopo di migliorare la salute fisica e mentale, riducendo lo stress, promuovendo la riabilitazione e il reinserimento di soggetti disabili o affetti da disagi profondi.
I principali destinatari sono persone con difficoltà di comunicazione, depresse, anziani, giovani con problemi comportamentali, persone con deficit visivo, disturbi motori, ritardo mentale, autismo. Ma in realtà tutti possono partecipare alle attività di “Un Asino per Amico”, per piacere e per benessere.
Conoscere l’asino e comprenderne il comportamento, le esigenze, il linguaggio, giocarci assieme, prendersene cura, favorisce una migliore conoscenza di sé e del proprio corpo, stimola alla ricerca, facilita l’apprendimento, consolida l’autostima e il rispetto per gli altri».
Quando è nata l’onoterapia in Italia?
«Idotea ha coniato questo vocabolo nel 1996 (dal greco onos = asino) e il progetto stesso si sviluppa parallelamente, a seguito di una mia visita allo Slade Center di Devon, Inghilterra, dove ho potuto toccare con mano per la prima volta i reali benefici di questa attività».
Qual è la sua specializzazione? E quali altri medici o tecnici collaborano all’iniziativa?
«Sono laureata in scienze naturali e mi sono sempre occupata di “ambiente”, dall’analisi alla didattica. Altre professionalità contribuiscono al progetto: medici che già conoscono il “paziente”, veterinari ( è fondamentale anche il benessere degli animali), psicologi, fisioterapisti, in base alle necessità del caso».
Ma perché proprio l’asino?
«Perché permette sia di cavalcare (alcune specie in particolare), per acquisire benefici a livello di handicap fisico (con il vantaggio che l’asino è di taglia minore e più tranquillo del cavallo), sia di entrare in relazione con un animale affettuoso e intelligente da cui trarre benefici a livello di handicap psichico.
Sono questi i caratteri del temperamento asinino che aiutano ad aumentare la mobilità degli assistiti e a migliorarne le condizioni psicofisiche: obbedienza, pazienza, memoria, coraggio, discrezione, prudenza, fedeltà, socievolezza. ma anche e soprattutto curiosità».
Identificato un problema, con quali criteri intervenite, sia riguardo ai tempi che ai metodi?
«Fondamentali sono la professionalità, l’amore per questi animali e per l’uomo, il totale rispetto per ogni asino e ogni persona, senza condizionamenti e senza forzature, con semplicità e spontaneità. Ogni intervento poi è unico, ma non sviluppiamo mai un percorso in meno di dieci incontri, privilegiando la continuità: l’animale, infatti, non è un “attrezzo ginnico”».
I nostri programmi prevedono tutti diverse fasi, ognuna di esse personalizzata:
– prendersi cura dell’animale, per promuovere lo sviluppo delle abilità cognitive;
– svolgere attività psicomotorie, esercizi in serie, per integrare movimenti e funzioni;
– fare esercizi di rilassamento, meditazione, respirazione e concentrazione;
– esercitare attività all’aperto, passeggiate, cavalcate, giochi di ruolo, per favorire il linguaggio, la responsabilità».
Su persone disabili con poche forze residue si possono ottenere dei buoni risultati?
«E’ possibile un certo recupero delle forze, o almeno un mantenimento delle stesse più prolungato. Per ora però ho lavorato su questo aspetto solo in Inghilterra, non in Italia».
Presso il vostro centro potete essere contattati tutto l’anno?
«Certo, compatibilmente con le condizioni ambientali (infatti lavoriamo principalmente all’aperto), in provincia di Trento, dove è possibile trascorrere settimane residenziali, sviluppate in base all’attività promossa».
Per chi fosse interessato a mettersi in contatto con Maddalena Wegher, questi sono i recapiti:
IDOTEA-UN ASINO PER AMICO – Via Dante Sartori, 14 38050 Villazzano (Trento) +39 0461 913721/ 333 6323777 idotea@idotea.it
E questo il sito per saperne di più: http://www.unasinoperamico.it/