Una sentenza per patteggiamento, con applicazione della circostanza attenuante per cui il soggetto ha agito «per motivi di particolare valore morale o sociale», che rispetta l’immenso dolore materno e accoglie la tesi del difensore Alessandro Olivi: «L’ha ucciso per amore, per porre fine alle sofferenze del suo Max.
Marta Parolari aveva soffocato il figlio con un cuscino in seguito alle disperate richieste di morte da lui stesso avanzate. Le è stato riconosciuto uno stato di seminfermità mentale.
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