Ce ne siamo già occupati a lungo, dedicando alla questione un ampio approfondimento. Ma i problemi per questo quarto ponte di Venezia continuano, così come continua ad essere rinviata la sua inaugurazione. E d’altronde, necessario o meno, appoggiare un ponte sul Canal Grande non è impresa facile, e la zona tra la Ferrovia e Piazzale Roma, scelta per la fabbricazione firmata Calatrava, è particolarmente stretta e irta di difficoltà. Anche per questo, sembrerebbe, non si è pensato a rendere l’opera accessibile in sé, a dispetto della normativa e soprattutto della cultura dell’integrazione sociale…
In ogni caso, a fine gennaio, la proposta di agganciare un’ovovia da fare scorrere lungo il dorso del ponte ha ricevuto l’approvazione ufficiale. Ora, ci spiega l’ingegner Salvatore Vento che ne segue i lavori per il Comune di Venezia, una volta firmato il contratto con la ditta, bisognerà affrontare il problema gestionale, della sicurezza e dell’informazione: bisognerà insomma mettere a punto un servizio di assistenza e di pronto intervento a richiesta.
Proprio all’ingegner Vento abbiamo chiesto chiarezza su qualche cifra, dopo che i giornali ne hanno “sparate” ognuno di diverse.
750.000 è il numero di euro approssimativi che verranno spesi per la costruzione della navicella e soprattutto del sistema meccanico, sofisticato ed estremamente complesso, che ne permetterà i movimenti.
5 sono i minuti necessari per l’attraversamento del ponte, da sponda a sponda.
10 o 12 diventano i minuti di attraversamento, se si conta anche il tempo dell’imbarco e dello sbarco.
«Ma non è un tempo un po’ troppo lungo?», domandiamo all’ingegnere. «Il problema non è questo – precisa -, l’ovovia nasce per rispondere alle richieste di esperienza del ponte, tanto che si vorrebbe permettere una sosta durante il percorso, ma tecnicamente sembra assai difficile».
Adesso, occorre attendere. L’inaugurazione dell’infrastruttura potrebbere cadere a marzo, ma il ponte, completo di ovetto, non sarà pronto prima della fine dell’estate.
(B.P.)
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