CARE è un’iniziativa cofinanziata dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Economia per condividere a livello transnazionale strategie di sviluppo della città, finalizzate a realizzare il giusto accesso ai servizi di base per tutti i cittadini, al fine di evitare esclusioni sociali che possano penalizzare i soggetti svantaggiati.
Tale iniziativa si sviluppa attraverso il coinvolgimento di 15 partner europei e prevede l’affinamento di un metodo che analizzi le città del Vecchio Continente dal punto di vista della loro capacità di rispondere a specifiche esigenze «alimentari, fisiche o legate all’età, o di persone con problemi di mobilità, permanenti o temporanei, o portatrici di allergie».
Scopo del network è di arrivare a protocolli e comunicazioni comuni, banche dati specializzate, campagne di comunicazione coordinate, sviluppo imprenditoriale, creazione di percorsi accessibili, realizzazione di convegni ed eventi sull’accessibilità a livello internazionale.
CARE, quindi, è un progetto che misura la qualità della vita in termini di maggiore o minore accessibilità dei luoghi e si adopera attraverso diversi canali allo scopo non solo di analizzare, ma anche di migliorare la situazione nelle città, attraverso la compilazione di un manuale che consiglia le giuste prassi per comunicare l’accessibilità. «Un utile strumento condiviso per tutti gli operatori che vivono e lavorano all’interno del mondo del turismo accessibile, affinché venga divulgata una cultura che affermi il diritto di tutte le persone con esigenze speciali di poter incontrare sul mercato proposte turistiche di qualità, adeguate ai propri bisogni e desideri».
Recentemente, agli inizi di aprile, durante un meeting a Parma, è stata presentata l’esperienza pilota realizzata dalla Provincia ducale, utilizzando, sul territorio del Polesine Parmense, il metodo di rilevazione promosso da CARE.
(B.P.)
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