I Campionati Europei di Tennis Tavolo per atleti con disabilità, che nel 2003 si svolsero a Zagabria, a partire da oggi, 16 settembre, vedono coinvolti – presso la località balneare veneta di Jesolo – più di 350 atleti provenienti da 38 nazioni.
La manifestazione – che si preannuncia ad alto livello tecnico – è stata promossa dall’organizzazione ASHa Fox, incaricata di pianificare e coordinare i lavori direttamente dal Comitato Europeo Paralimpico e dal Comitato Italiano Paralimpico.
Per quanto riguarda la Nazionale italiana che partecipa alla competizione, essa è composta da diciotto uomini e nove donne impegnati a gareggiare nelle dieci classi di disabilità fisica, e da quattro atleti che parteciperanno alle gare della classe di disabilità intellettiva e relazionale, che a Jesolo si svolgeranno solo in via sperimentale.
Gli atleti azzurri sono considerati tra i favoriti, in quanto si presentano a Jesolo dopo aver ottenuto nel corso della stagione molti risultati soddisfacenti in vari tornei internazionali.
I Campionati Europei, organizzati anche con la collaborazione della Regione Veneto, della Provincia di Venezia e del Comune di Jesolo, sono patrocinati anche dalla Presidenza della Repubblica e da quella del Consiglio.
Il tennis tavolo: alcune note
Il tennis tavolo viene considerato uno sport molto formativo, in quanto sviluppa la concentrazione e i riflessi. Inoltre, in particolare agli atleti paraplegici, permette di ottenere ottimi risultati sui muscoli dorsali e addominali.
Esso può essere considerato anche un importante veicolo di integrazione tra atleti disabili e non disabili, come dimostrato da Patrizia Saccà, campionessa paralimpica e istruttore di secondo livello per la FITET (Federazione Italiana Tennis Tavolo).
Da un punto di vista tecnico, gli atleti che praticano questa disciplina vengono divisi in classi, a seconda del grado di disabilità. Così gli atleti appartenenti alle classi dalla prima alla quinta giocano in carrozzina (atleti tetraplegici, paraplegici, poliomielitici e amputati che scelgono di giocare seduti), mentre dalla sesta alla decima classe giocano in piedi (giocatori con disabilità più lievi). L’undicesima classe, invece, è riservata agli atleti con disabilità intellettive.
(C.N.)
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