Autismo in musica – realizzato dall’Associazione Musicopoli in collaborazione con la Regione Lombardia e l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Lombardia – è un progetto che si rivolge sia a giovani che a persone adulte colpite da autismo o da altri disturbi generalizzati dello sviluppo.
Musicopoli nasce a Milano nel 1991 e nel corso di oltre dieci anni di attività ha progressivamente affiancato alle iniziali proposte musicali nuove attività artistiche interdisciplinari. Da sempre collabora con professionisti specializzati e l’ampia serie di iniziative che mette a disposizione sono a carattere educativo.
In particolare, il progetto Autismo in musica prevede l’utilizzo di quest’ultima come tramite per la comunicazione, ma non può essere assimilato a quella musicoterapia intesa nell’accezione più spesso usata o talora anche abusata. Infatti, ciò che in questo caso viene proposto rappresenta un modo nuovo e completo di concepire la musica al servizio di attività abilitative e riabilitative in campo psichiatrico.
Protagonisti sono i suoni, i ritmi, che vengono usati per stabilire un contatto con la dimensione interiore della persona, per guidarla verso la scoperta di potenziali risorse, interiori o relative al mondo esterno. E questo perché quelle che la musica permette di vivere sono solitamente esperienze emozionali molto profonde in cui vengono evocati sentimenti intensi.
La proposta di Musicopoli si sviluppa nell’arco di tutto l’anno e quindi vi si può accedere in qualsiasi momento, anche se i posti disponibili sono limitati.
Gli incontri possono essere sia individuali che di gruppo e si svolgono una volta alla settimana (per un’ora), sotto la stretta guida di Ascanio Vaccaro e di un gruppo multiprofessionale che comprende uno psichiatra, uno psicologo e uno o due musicisti.
Dal punto di vista pratico, l’iniziativa si divide in due momenti distinti, che utilizzano entrambi la musica come strumento relazionale, ma con finalità specifiche diverse e che, quindi, possono essere frequentati in maniera alternata o integrata.
Il primo di tali momenti si chiama laboratorio di musica attiva ed è dedicato soprattutto a persone scoordinate e disorganizzate – sia dal punto di vista motorio che del pensiero – o che abbiano una forte carica aggressiva. Esso risulta molto indicato a coloro che abbiano una buona inclinazione verso la musica, in quanto prevede che il partecipante emetta dei suoni, con il proprio corpo o attraverso l’uso di uno strumento.
«La musica – sostengono gli organizzatori dell’iniziativa – va intesa come un campo da esplorare, dei cui aspetti fondamentali (suoni, ritmi, melodie, timbri) il paziente si appropria, cercando un’armonia possibile. In quanto udibile e fruibile in termini concreti, la musica diviene il mezzo per rappresentare liberamente le energie pulsionali, emotive ed affettive».
Il secondo laboratorio, invece, è quello della musica d’ascolto, dedicato a persone con sufficienti capacità di verbalizzazione, ma con difficoltà a riconoscere ed esprimere emozioni. Questo perchè «la musica – continuano i coordinatori – ha la caratteristica fondamentale di rivolgersi direttamente al mondo emotivo delle persone, coinvolgendole sia a livello corporeo che mentale. L’ascolto, quindi, di una musica modulata – a seconda delle necessità – da parte di operatori esperti ha l’effetto di liberare cariche emotive e pulsionali altrimenti inespresse e fondamentalmente sconosciute ai più».
Musicopoli, Via Boifava, 29/a, 20142 Milano
tel. 02 89302144 – 333 8366044
info@musicopoli.com – www.musicopoli.com
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