All’inizio di dicembre, nell’ambito della tradizionale Conferenza per la Giornata Europea delle Persone con Disabilità, ha avuto luogo per la prima volta, a livello di Unione Europea, un emozionante e costruttivo dibattito sui temi dell’inclusione e della deistituzionalizzazione delle persone con disabilità.
«La Commissione Europea – ha affermato Vladimir Spidla, commissario per il Lavoro e gli Affari Sociali – vuole essere molto attiva nel campo dell’inclusione delle persone con disabilità all’interno della società e intende dare un impulso sempre maggiore a favore del mainstreaming [l’integrazione di situazioni ed esigenze specifiche della disabilità all’interno delle varie politiche generali, N.d.R.] per quanto concerne questa realtà».
Un obiettivo, questo, che è parte integrante delle priorità per il biennio 2006-2007 contenute nel Piano d’Azione per la Disabilità (in vigore dal 2004 al 2010), elaborato dall’Unione Europea e presentato dalla Commissione in un nuovo comunicato. Piano che focalizza l’attenzione anche sull’importanza di fornire l’accesso alle persone con disabilità a un’assistenza e a servizi di cura di qualità, favorendo l’accessibilità per tutti e garantendo indipendenza, integrazione sociale e lavorativa e partecipazione alla vita della comunità.
Gli strumenti di cui l’Unione Europea oggi dispone per investire e trovare alternative agli istituti sono i Fondi Strutturali, il Fondo Sociale, il programma di ricerca e la Direttiva sui beni e i servizi.
Nel suo discorso, il commissario Spidla ha anche richiamato le autorità pubbliche a trovare delle risposte ai bisogni dei propri cittadini, compresi quelli delle persone che vivono appunto in istituti e in modo particolare di coloro che hanno necessità rese ancora più complesse da una condizione di dipendenza, di non autonomia.
Spidla ha esortato inoltre gli organi di informazione a dare maggiore visibilità a questo tema, allo scopo di aumentare la consapevolezza pubblica rispetto all’urgente bisogno di un cambiamento.
Infine, il commissario europeo ha voluto ribadire il suo impegno a «dare a tutti i cittadini una reale opportunità e a ciascuno la possibilità di vivere in una società che rispetti pienamente i loro diritti umani».
Dal canto suo, Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF (European Disability Forum), ha accolto con piacere il sostegno offerto pubblicamente dall’Unione Europea per l’organizzazione di una conferenza annuale interministeriale dell’Unione sulla disabilità, iniziativa presa dall’attuale Presidenza del Regno Unito e che richiederà il coinvolgimento attivo di persone con disabilità.
Vardakastanis ha voluto poi sottolineare con queste parole la situazione di coloro che vivono all’interno degli istituti: «Essi rappresentano i cittadini più dimenticati e invisibili dell’intera Unione. Il circolo vizioso in cui tali persone sono state introdotte dev’essere spezzato. Gli strumenti sono nelle nostre mani, adesso siamo noi che dobbiamo saperli utilizzare pienamente».
Jan Anderssen – capo del Comitato per il Lavoro e gli Affari Sociali del Parlamento Europeo – ha lanciato invece una richiesta affinché l’Unione emani ulteriori leggi che portino ad un’effettiva protezione e inclusione delle persone con disabilità all’interno della società.
«La dignità delle persone con disabilità – ha aggiunto Erzebet Szöllözi, membro esecutivo dell’EDF – dipende dalla volontà politica. Appare inaccettabile che esse non siano ancora protette dalla legge e che in migliaia siano costrette a vivere in istituti, senza mai avere avuto un’alternativa e senza mai aver potuto condurre una vita autodeterminata come qualsiasi altra persona».
*Segretario dell’EAMDA (European Alliance of Neuromuscular Disorders Associations), Federazione che riunisce numerose associazioni continentali impegnate nella lotta contro le malattie neuromuscolari. Di essa fa parte anche la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
La traduzione del testo inglese è stata curata da Crizia Narduzzo.
Sono membri dell’EDF organizzazioni ombrello di persone con disabilità a carattere nazionale, come anche organizzazioni non governative europee che rappresentano i diversi tipi di disabilità.
L’obiettivo dell’EDF è quello di garantire alle persone con disabilità un pieno accesso ai diritti umani fondamentali, attraverso l’attivo coinvolgimento delle stesse nelle politiche di sviluppo attuate in Europa. Per informazioni:
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communication@edf-feph.org
(riferimenti: Helena González, Sancho Bodero)
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