Finanziaria: il bidone vuoto

di Pietro V. Barbieri*
La Legge Finanziaria per il 2006 non accoglierà alcuna delle richieste avanzate dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nonostante quanto era stato promesso durante la Manifestazione Nazionale del 15 novembre a Roma! Di fronte a questo esito sconcertante, non resta che confermare un capacità di mobilitazione che crescerà ogni volta di più, fino a che i diritti delle persone con disabilità non verranno riconosciuti

Un'immagine della Manifestazione Nazionale organizzata il 15 novembre a Roma dalla FISHNessuna delle richieste avanzate dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) è stata accolta nella discussione della Legge Finanziaria per il 2006, nonostante le promesse formulate in occasione della Manifestazione Nazionale del 15 novembre a Roma!
Questa è la notizia più grave per le persone con disabilità che si attendevano un segno concreto di attenzione da parte del Governo. Quest’ultimo – come previsto – ha presentato nei giorni scorsi il cosiddetto maxiemendamento che consiste nella completa sostituzione di tutti gli articoli del Disegno di Legge approvato in Senato, sul quale ha posto la questione di fiducia.
In sintesi, non è stata data la possibilità al Parlamento di avanzare una virgola di modifica all’impianto prestabilito dal Governo, risultato, questo, di un accordo tra le segreterie dei partiti che compongono la coalizione di maggioranza.

È in questi passaggi che si sono arenate le richieste della FISH. Lo sforzo che persone con disabilità e familiari hanno prodotto in migliaia e da ogni parte d’Italia merita qualche considerazione.
Le ipotesi più credibili vertono su una sottovalutazione della portata della nostra azione, qualificata come strumentale, determinando un accantonamento delle istanze di cui siamo portatori. Se il Governo infatti si fosse addentrato nel merito delle nostre richieste, avrebbe dovuto radicalmente modificare le scelte (o non scelte) sin qui operate.
Un esempio per tutti: il fondo per le famiglie pari al taglio effettuato al Fondo per le Politiche Sociali nel 2005 e nel 2006. Al di là della propaganda, non c’è nulla in più.
A nulla infatti è valso l’appello congiunto di sindacati e associazioni per destinare anche il fondo stanziato per la riforma del TFR [Trattamento di Fine Rapporto, N.d.R.] a scopi sociali come il Fondo per le politiche sociali, le pensioni di invalidità e così via.
Le risorse destinate dal Governo ad interventi di welfare sono quindi rimaste inalterate nella quantità e nella direzione, nonostante la pressione interna ed esterna alla maggioranza.
In tale contesto è inimmaginabile pensare a varare un aumento delle pensioni di invalidità, nonostante gli impegni espliciti presi in occasione della Manifestazione del 15 novembre da Publio Fiori, vicepresidente della Camera, il cui silenzio è ormai eloquente.

Ad aggravare ulteriormente la situazione vi è poi il fatto che gli emendamenti proposti dal ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini sono stati dichiarati inammissibili, su indicazione della Consulta.
Pur avendo quindi il Governo riformato in diverse Leggi Finanziarie la certificazione per l’accesso nella scuola, le verifiche delle certificazioni di invalidità, handicap e disabilità ed eliminato il ricorso amministrativo, ora esprime l’inammissibilità di un emendamento diretto ad unificare la modulistica per gli accertamenti e la non rivedibilità delle patologie stabilizzate… 

Cos’altro dire?
Degli emendamenti da noi elaborati, il 70% è stato ammesso dai tecnici della Camera dei Deputati, ivi incluso quello dell’aumento delle pensioni che da solo rappresentava una richiesta annua di 2.500 milioni di euro per anno. In sostanza la copertura ci sarebbe potuta essere.
Tutte scelte politiche, quindi, che vanno sottolineate.
Come anche quelle dei partiti che hanno sostenuto le nostre proposte di emendamento. Questi infatti si sono assunti un onere che comporta delle azioni future: qualora si trovassero a governare il Paese, dopo il 9 aprile dovranno garantire che quegli emendamenti rappresenteranno l’asse centrale del programma di Governo sulla disabilità.

Così come stabilito nel corso della Manifestazione di Roma del 15 novembre, vi invitiamo ad informare i soci delle vostre associazioni, i simpatizzanti e gli amici circa l’esito degli impegni assunti da maggioranza e opposizione.
Diffondiamo quindi i risultati della prima nostra “campagna d’autunno”, consapevoli che l’effetto più grande è stato proprio nel dimostrare una capacità di mobilitazione a noi stessi e al mondo politico: la prossima volta saremo di più e quella dopo ancora di più, fino a che i diritti non saranno finalmente riconosciuti.

*Presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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