Non svalutare la laurea in fisioterapia!

In via di approvazione un Disegno di Legge che oltre a svalutare l'importanza della laurea in fisioterapia, rischia di aprire la strada a concreti pericoli per la salute delle persone con disabilità e dei cittadini tutti. La netta opposizione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)

La frenetica attività di questa parte finale della Legislatura sta portando in questi giorni anche alla definitiva approvazione, da parte della Camera, del Disegno di Legge 6293 (Conversione in legge del Decreto Legge n. 250 del 5 dicembre 2005), riguardante Misure urgenti in materia di università, beni culturali ed in favore di soggetti affetti da gravi patologie, nonché in tema di rinegoziazione di mutui

Seduta fisioterapicaIn particolare, è quanto contenuto nell’articolo 1/septies del Disegno di Legge ad inquietare la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), quando si dice: «Il diploma di laurea in Scienze Motorie è equipollente al diploma di laurea in Fisioterapia, se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituire con decreto ministeriale, presso le Università [grassetto nostro, N.d.R.]».

Si tratta – a parere della FISH – di un provvedimento da rifiutare, in quanto permetterebbe a laureati non sanitari di venire in possesso, con un percorso assolutamente non idoneo, della laurea in fisioterapia.
«Ciò infatti – ha dichiarato in una nota ufficiale Salvatore Nocera, vicepresidente vicario della FISH – metterebbe in serio pericolo la salute delle persone con disabilità e dei cittadini tutti, in quanto di colpo verrebbero annientati i percorsi formativi specificamente previsti dagli ordinamenti universitari, indispensabili per conseguire la laurea in fisioterapia ed essere abilitati all’esercizio di una professione sanitaria così importante nel percorso riabilitativo».

L’auspicio della principale federazione italiana di associazioni che si occupano di disabilità è quindi che alla fine prevalga il buon senso e che le forze politiche tutte respingano tale norma, pur nell’ambito di una fase politica come questa, precedente alle consultazioni elettorali del 9 aprile, che non sembra lasciare troppo “spazio alla ragione”.
(S.B.)

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