Proprio in queste ore si sta decidendo alla Camera la sorte dell’importante Decreto Legge 10 gennaio 2006, n. 4 (Misure urgenti in materia di organizzazione e funzionamento della Pubblica Amministrazione), il cui articolo 6 (Semplificazione degli adempimenti amministrativi) tocca punti particolarmente importanti sui quali la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) si batte da molti anni e la cui approvazione potrebbe portare ad un reale progresso in ambito di visite e verifiche dell’accertamento di invalidità.
Si pensi ad esempio al comma 1, che recita testualmente:
«Le regioni, nell’ambito delle proprie competenze, adottano disposizioni dirette a semplificare e unificare le procedure […] per l’accertamento dell’handicap e dell’handicap grave di cui agli articoli 3 e 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, effettuate dalle apposite Commissioni in sede, forma e data unificata per tutti gli ambiti nei quali è previsto un accertamento legale».
Oppure al comma 3, ove nel sostituire il comma 2 dell’articolo 97 della Legge 388/2000 si dice: «I soggetti portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti che abbiano dato luogo al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento o di comunicazione sono esonerati da ogni visita medica finalizzata all’accertamento della permanenza della minorazione civile o dell’handicap».
Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dalle associazioni di persone con disabilità e dai loro familiari, al quale il nostro sito ha già dedicato ampio spazio e per il quale la FISH ha trovato anche la piena solidarietà di CittadinanzAttiva, ribadita in questi giorni con una nota ufficiale.
Esso però rischia oggi di non vedere la luce – nonostante l’adesione alla sua emanazione da parte di tutti i gruppi politici – a causa della mancanza del numero legale alla Camera.
Ora più che mai, quindi, Pietro V. Barbieri, presidente della FISH, assieme a tutte le associazioni che aderiscono alla Federazione, si appella al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, ai presidenti di tutti i Gruppi Parlamentari di Camera e Senato, nonché ai singoli parlamentari, affinché essi non deludano una volta ancora le speranze di milioni di persone con disabilità.
(S.B.)
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