Letti per tutte le esigenze

a cura della Redazione di «DM»*
Continua la carrellata di Superando.it dedicata agli ausili e al loro utilizzo. Questa volta parliamo di uno strumento che si coniuga per eccellenza al riposo e al relax. Si tratta del letto che spesso, per le persone con disabilità, richiede numerosi accorgimenti particolari

Vincent Van Gogh, La camera da letto di Arles, 1888, olio su tela, cm 72x90, Amsterdam, RijksmuseumIl letto è lo strumento che per eccellenza si coniuga con il riposo, il relax, la quiete, tutte condizioni che incidono sulla salute e sul benessere personale. Questo assunto è vero per tutti, ma in particolare lo è per le persone con disabilità le quali possono infatti avere dei bisogni specifici legati al loro stato fisico e alla loro stessa autonomia. Anche il solo semplice trasferimento a letto oppure l’operazione del girarsi nel corso della notte talvolta rappresentano problemi che però possono essere superati adottando alcune soluzioni

La struttura
Il primo elemento da valutare in un letto è la sua altezza che dev’essere considerata a seconda delle specifiche esigenze di ogni persona.
L’altezza, infatti, condiziona sicuramente il trasferimento da una carrozzina al letto e viceversa, come pure agevola o rende difficoltoso il passaggio dalla posizione sdraiata a quella eretta.
Il ripiano del letto dovrebbe essere sullo stesso livello di quello della carrozzina. Se non si trovano sul mercato letti dell’altezza giusta, è possibile adeguarla artigianalmente utilizzando dei rialzi oppure tagliando le gambe del letto per la misura desiderata.
Questi accorgimenti non risolvono però eventuali altre esigenze variabili. Si può avere cioè la necessità di disporre di diverse altezze a seconda dell’operazione che si intende svolgere (salire o scendere, svolgere assistenza infermieristica).
In questo caso non è possibile limitarsi a soluzioni artigianali, ma bisogna ricorrere a letti con comandi elettrici che possono essere gestiti anche dalla stessa persona che è a letto, per mezzo di un telecomando.

Letti elettrici
Entrando quindi nel settore dei cosiddetti “letti mobili”, va detto che questi per lo più agiscono sugli snodi della rete, consentendo a chi li usa di cambiare postura durante la notte oppure di mettersi in posizioni più favorevoli (ad esempio con il busto eretto) a svolgere determinate attività come mangiare o leggere.
Di solito gli snodi sono tre e consentono di variare la posizione della testa e della parte anteriore del letto. Si trovano sul mercato letti con un numero maggiore di snodi e combinati con reti di tutte le qualità e a portata di tutte le tasche.
Quando questi movimenti sono comandati elettricamente con un telecomando, si facilità anche l’autonomia della persona che non ha così necessità di un assistente, né richiede dispendio energetico per gli spostamenti di una persona magari immobilizzata.
Questa tipologia di letti, fino a una decina di anni fa, esistevano solo sul mercato specialistico legato agli ospedali e alle ortopedie. Oggi, invece, i letti snodati e comandati elettricamente sono facilmente reperibili, anche in realizzazioni molto sofisticate, presso moltissimi negozi di arredamento.Letto elettrico elevabile 

Letti manuali
Rimangono invece confinati nel mercato più specialistico i letti a regolazione manuale, simili a quelli ospedalieri, per intenderci. Questo tipo di prodotto ha un costo inferiore a quelli elettrici.
La regolazione avviene qui con manovelle o pedali che agiscono su meccanismi oleodinamici. Questo comporta che vi sia sempre un operatore a disposizione per modificare la postura della persona sdraiata a letto. Una disponibilità, quindi, che può condizionare la scelta finale.
Nella categoria dei prodotti specifici va annoverato sicuramente il letto da statica che porta la persona dalla posizione sdraiata a quella eretta, pur rimanendo a letto. È sicuramente di limitato impiego, rarissimamente in ambienti domestici, e solo per situazioni molto particolari.
Un’ultima annotazione meritano infine quei letti che consentono anche la movimentazione laterale della persona sdraiata, utile per chi sia permanentemente allettato, allo scopo di evitare piaghe da decubito e di facilitare le minime operazioni di igiene personale.

Dispositivi aggiuntivi
Sono in commercio vari dispositivi che permettono di poter usare al meglio il letto e di superare alcune difficoltà. Le piccole assi che facilitano il trasferimento dalla carrozzina al letto sono ad esempio fra questi.
In talune situazioni potrebbe esservi la necessità di sponde di contenimento. Ve ne sono di diversi tipi: in alcuni casi si possono applicare al letto di cui già si dispone, in altri (soprattutto per quelli “ospedalieri”) le sponde sono già parte del prodotto. 

Le leggi
La normativa italiana che regola l’erogazione degli ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale non è molto di “manica larga” per quanto riguarda i letti.
Il letto ortopedico, ad esempio, secondo il Legislatore è un ausilio prescrivibile ad «adulti invalidi e a minori di anni 18 affetti da patologie gravi che obbligano alla degenza senza soluzione di continuità». Questa indicazione, purtroppo, nella quasi totalità delle regioni italiane impedisce a una persona che non sia permanentemente allettata di ottenere la fornitura di quell’ausilio.
I letti a movimentazione elettrica, inoltre, «sono prescrivibili a pazienti in grado di azionarli autonomamente e che non dispongono di una persona di aiuto in via continuativa».
Ci si chiede a questo punto come una persona permanentemente allettata possa non disporre di una persona di aiuto in via continuativa. Ma tant’è. Le regole sono queste, almeno per ora.

*Periodico nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Testo tratto dal numero 155 di «DM» e pubblicato per gentile concessione del giornale.

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