«Un bambino autistico è bello… proprio com’era tuo figlio da piccolo, però… Un bambino autistico vede, ma è come se non vedesse… Un bambino autistico sente, ma è come se non sentisse… Un bambino autistico capisce, ma è come avvolto in una corteccia che blocca ogni relazione con gli altri… Un bambino autistico non si gode un gelato, né un sorriso e neanche un abbraccio della sua mamma… Un bambino autistico è bello come tuo figlio ma è tanto lontano, tanto solo…».
Con queste parole il professor Antonio M. Persico descrive i tratti distintivi di un bambino autistico (fonte: www.autismoededucazione.org).
L’autismo è una realtà estremamente complessa e differenziata per la quale ancor oggi non esiste una cura. E tuttavia interventi educativi speciali, tempestivi e personalizzati possono portare ad ottenere dei miglioramenti a livello di autonomia personale. Un quadro, quindi, che finisce con l’attribuire alla scuola un ruolo di rilevanza strategica.
L’Italia è stato uno dei primi Paesi (Legge 118/1971) a capire che, se si vuole lavorare in una logica di integrazione, le persone con disabilità non devono essere formate/educate in scuole speciali, ma vanno inserite nelle scuole di tutti.
I bambini autistici non costituiscono un’eccezione a questa regola, ma per far sì che il loro inserimento scolastico si trasformi in integrazione effettiva, oltre all’intervento educativo speciale e personalizzato, occorre lavorare anche sul gruppo classe, con iniziative tese a promuovere la solidarietà e il rispetto delle differenze (di qualunque natura esse siano).
L’opuscolo L’amico speciale si colloca in questo contesto e si propone, attraverso una filastrocca illustrata, di introdurre il tema dell’autismo nella scuola dell’infanzia e nelle prime classi della scuola primaria. Ciò affinché il gruppo classe capisca «che sì, il loro compagno è un po’ diverso/speciale, ma che non è un corpo estraneo, che anche lui fa parte della classe e va coinvolto».
I benefici dell’integrazione degli alunni con disabilità sono due. Quello per l’alunno disabile di veder “ridurre” la sua disabilità e di sentirsi accettato e quello per i suoi compagni di classe di trovare un’opportunità di accrescere la propria capacità di accettazione in ragione della sua presenza. L’integrazione sarà effettiva quando a questi due benefici verrà riconosciuta pari dignità.
La pubblicazione è impreziosita e referenziata dalla presentazione di Carlo Hanau, docente di Programmazione e Organizzazione dei Servizi Sociali e Sanitari presso l’Università di Modena e Reggio Emilia (sede di Reggio) e direttore del «Bollettino dell’ANGSA» (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
Essa contiene inoltre molte informazioni sulla patologia, due bibliografie (una essenziale e una più estesa) e una sitografia d’interesse per eventuali approfondimenti.
L’opera è stata realizzata da Informare un’H – Centro “Gabriele Giuntinelli” di Peccioli (Pisa), nell’ambito di una convenzione tra la Sezione pisana della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e il Comune di Peccioli. Essa è reperibile gratuitamente presso il Centro che l’ha prodotta, sino ad esaurimento delle copie disponibili.
Ulteriori canali di distribuzione sono costituiti dall’ANGSA e dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali).
*Responsabile del centro Informare un’H.
Informare un’H – Centro “Gabriele Giuntinelli”
Via De Chirico, 11, 56037 Peccioli (Pisa)
tel. 0587.672444 – fax 0587.672445
info.h@valdera.org – www.valdera.org
Orari al pubblico: lunedì e mercoledì ore 9-13,30 e 14,30-18,00.
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