È uscito nei giorni scorsi, per i tipi della Libreria Editrice Risa di Roma, l’importante volume di Giovanna Cantoni e Ugo Panetta, intitolato Handicap, Scuola, Lavoro. Percorsi di integrazione scolastica e di inserimento lavorativo, quasi trecento pagine che affrontano in modo semplice una tematica fondamentale.
Gli Autori hanno seguito fin dai suoi albori la problematica dell’integrazione scolastica nel nostro Paese, specie nelle scuole superiori e in particolare negli istituti statali professionali.
Essi hanno operato e operano nel campo dell’Amministrazione Scolastica, Cantoni come ispettrice ministeriale e Panetta quale dirigente presso la Direzione Professionale del Ministero dell’Istruzione prima e ora quale direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria.
I due Autori hanno quindi seguito da presso i processi d’integrazione nelle scuole superiori, formulando le norme amministrative che ne hanno permesso lo svolgimento razionale, rispettoso del valore dell’educazione e del diritto allo studio.
Il libro si apre, dopo la presentazione di Pasquale Capo, ex direttore generale dell’Istruzione Professionale del Ministero (attualmente capodipartimento del medesimo), con un’ampia introduzione di Andrea Canevaro, che pone in luce l’importanza dell’educazione nella scuola verso il futuro del lavoro degli alunni con disabilità, sostenuta dal senso di responsabilità di docenti tesi a farli crescere in autonomia.
L’opera può idealmente suddividersi in cinque parti, la prima delle quali (capitoli 1- 4) riflette sulla storia dell’integrazione scolastica in Italia.
Nella seconda, poi (capitoli 5-8), si ragiona sul diritto al lavoro degli alunni con disabilità, sui percorsi misti di istruzione-formazioneprofessionale-lavoro e di alternanza scuola-lavoro.
Una terza parte (capitoli 9-10) stimola quindi i lettori a riflettere sul passaggio dal lavoro al progetto didattico e sui percorsi formativi che orientano al lavoro in cooperativa e nel mondo del lavoro in genere.
E ancora, la quarta parte (capitoli 11-12) affronta il delicatissimo problema dei “gravi” e le sfide che questi alunni propongono alle comunità scolastiche.
La quinta parte, infine, ripercorre la normativa che ha consentito agli alunni con disabilità di essere valutati correttamente e quindi di poter fruire del diritto allo studio sino al termine del ciclo di istruzione. Essa si conclude con i modelli degli attestati e delle certificazioni dei crediti formativi riconosciuti al termine degli studi.
Va sottolineato che ogni capitolo è corredato da un’utile nota bibliografica e che il testo è spesso accompagnato da esempi pratici, tratti dall’esperienza scolastica diretta degli Autori.
In un momento, quindi, in cui l’integrazione degli alunni con disabilità sembra rendersi più difficile nella scuola secondaria di secondo grado – anche a causa della recente riforma – questo libro riesce a fugare resistenze e timori e offre agli insegnanti informazioni e orientamenti utilissimi per il loro impegno professionale, sapendo che le considerazioni proposte non sono frutto di una visione astratta e teorica – come un lettore sprovveduto potrebbe aprioristicamente sostenere – ma di una continua esperienza sul campo, a contatto diretto con i problemi quotidiani della didattica e dell’organizzazione scolastica.
*Responsabile dell’Osservatorio della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) sull’integrazione scolastica.
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