Niente moltiplicazione di parcheggi a Torino

Una delibera regionale piemontese avrebbe moltiplicato da un giorno all'altro i parcheggi per disabili, permettendo anche a chi non ne avesse bisogno di avere il posto sotto casa. Ma le istanze presentate dalla Consulta per le Persone in Difficoltà sono state accolte e la delibera verrà ritirata. Non moltiplicare i contrassegni, ma far rispettare quelli esistenti: questo il senso della denuncia attuata dalla Consulta

Nessuna moltiplicazione a Torino dei posti auto per disabili: infatti, gli assessori comunali Marco Borgione (Servizi Sociali) e Maria Grazia Sestero (Mobilità), assieme a quello regionale alla Sanità Mario Valpreda, hanno deciso di revocare la delibera che avrebbe portato a questo esito.

Ma per capire tale vicenda, è necessario fare un passo indietro e riprendere quanto denunciato nei giorni scorsi dal CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) di Torino, secondo il quale vi era appunto una delibera regionale di un anno fa, divenuta operativa il 2 maggio, che avrebbe consentito, anche a chi non ne avesse realmente bisogno, «di avere il parcheggio sotto casa».Parcheggi per persone con disabilità
Infatti, la delibera votata dalla precedente Giunta Regionale avrebbe rischiato di moltiplicare, da un giorno all’altro, strisce gialle non necessarie, facendo sì che dei contrassegni arancione, dedicati solo a chi non poteva fare a meno di utilizzare l’auto per muoversi, potessero usufruire anche persone disabili con possibilità di movimento.

«La Consulta per le Persone in Difficoltà – aveva dichiarato il presidente Paolo Osiride Ferrero – contesta la delibera, dicendo che il Codice della Strada parla chiaro: non è giusto che chi ha un’invalidità ma può muoversi ottenga il parcheggio sotto casa o addirittura i buoni-taxi concessi dal Comune, buoni-taxi che dovrebbero essere concessi tramite il calcolo del reddito. Infatti, l’invalidità non basta a giustificare un permesso. L’invalidità è una cosa, la capacità di muoversi autonomamente un’altra. Giusto quindi che vi sia una selezione nei parcheggi come nei buoni-taxi».

«Ci devono essere più controlli – aveva concluso Ferrero – da parte dei vigili nei parcheggi per disabili, troppe volte occupati abusivamente. Non vogliamo la moltiplicazione dei contrassegni, ma che si facciano rispettare quelli esistenti».

A questo punto – come anticipato all’inizio – le istituzioni hanno sostanzialmente accolto le istanze della Consulta: per sei mesi, quindi, resterà in vigore la procedura attuale, ma nel frattempo il Consiglio Comunale lavorerà in accordo con le associazioni delle persone con disabilità, per approvare un regolamento utile a fissare le nuove condizioni di ammissione al servizio del parcheggio e per l’assegnazione dei buoni-taxi.

Prendendo atto con soddisfazione di quanto deciso, la CPD si dichiara naturalmente «disponibile ad un confronto su tutti questi argomenti», sottolineando anche di essere d’accordo con l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) nell’allargare tale servizio anche ai disabili intellettivi, circoscrivendoli ai soli casi di “handicap gravi” invalidi al 100%.
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) di Torino
Via San Marino, 10, 10134 Torino
tel. 011 3198145 – 3188285, fax 011 3187656
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