La sessualità delle persone con disabilità è in genere questione poco visitata, spesso considerata secondaria rispetto ad altri argomenti che interessano il mondo della disabilità.
«Per molto tempo la sessualità della persona disabile è stata esclusa dal vissuto emotivo e relazionale, in quanto non “all’altezza” dei canoni sociali e culturali della funzione sessuale»: è questa la premessa che sottende il workshop Handicap & Sessualità, proposto a Roma per sabato 17 e domenica 18 giugno (Parrocchia S. Gaspare Del Bufalo, Via Borgo Velino, 1, sabato, ore 15-18; domenica, ore 10.18), dalla cooperativa Tandem e dal consorzio Co.In., all’interno della gestione comune del nuovo Contact Center Integrato Superabile, con il coordinamento dell’Associazione Volontari Il Cavallo Bianco e il contributo finanziario del Ministero delle Attività Produttive – Direzione Generale per gli Enti Cooperativi.
«Si parlerà più propriamente di psicosessualità, per citare tutti gli aspetti di questa realtà, non solo quelli che si manifestano prevalentemente nell’ambito fisico, ma anche quelli che con essi sono strettamente collegati: le percezioni, le emozioni, gli affetti, le motivazioni, i valori», spiegano gli organizzatori dell’evento indicato come “buona prassi” nell’ambito di SWOD (Sexual Education in Women with Disabilities), progetto continentale finanziato dall’Unione Europea e promosso dalla Fondazione INTRAS, azienda sociale di Valladolid (Spagna).
Nel dettaglio del programma, la prima giornata sarà dedicata alla relazione teorica, mentre la seconda approfondirà gli aspetti esperienziali.
Il workshop sarà condotto e coordinato da Rosario Di Sauro, psicoterapeuta e direttore del CIP (Centro Italiano di Psicomotricità).
(B.P.)
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