Divieto a tutte le categorie di veicoli compresi disabili e velocipedi: non è la didascalia di una vignetta satirica, bensì il monito che si poteva leggere sui cartelli stradali posti ieri in prossimità degli accessi al centro storico di Alghero (Sassari), celeberrima località turistica di grande bellezza. Si poteva perché già il giorno dopo tutti quei cartelli sono stati rimossi, a seguito delle proteste indignate dei rappresentanti delle associazioni di persone con disabilità e di altre realtà associative e comitati della zona.
«Dopo venticinque anni in cui sono cresciuto credendo fermamente in determinate cose, mi è crollata una certezza. Infatti, mentre pensavo di essere una persona, mi sono ritrovato da un giorno all’altro paragonato ad un veicolo, a una macchina, a un velocipede…». Così Giampietro Uleri – giovane referente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) per la provincia di Sassari e per il Nord della Sardegna – commenta la decisione del Comune di Alghero di realizzare e apporre nei pressi delle Aree Pedonali Urbane i cartelli recanti il divieto di transito anche per i disabili e per le biciclette, oltre che per le auto.
Le persone con disabilità, quindi, ridotte a una categoria, proprio come quelle create dagli uomini per definire e raggruppare oggetti e cose. «È proprio questo – continua Uleri – che vorrei ribadire a coloro che hanno permesso tutto ciò: noi, prima di ogni altra cosa, siamo persone, e in quanto tali abbiamo diritto che la nostra dignità di esseri umani venga rispettata; è quindi alla luce di questo principio che quella perpetrata con questa ordinanza comunale non è stata una violazione del diritto alla mobilità, peraltro sacrosanto, bensì la violazione di un diritto umano. Una vera discriminazione sulla base della disabilità».
Tutto risale ad un’ordinanza del 2005 che per motivi di carattere pratico e logistico non era ancora stata attuata e che se fosse stata dimenticata in qualche cassetto, avrebbe certamente evitato all’Amministrazione Comunale di Alghero – città insignita alcuni anni fa di un riconoscimento da parte del FIABA (Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche) – di “scivolare” in modo così grossolano.
Né soddisfa la “precisazione” dell’assessore alla Viabilità di Alghero, Giovanni Carlo Spirito, il quale ha dichiarato ad un quotidiano dell’isola che i divieti cui i cartelli facevano riferimento riguardavano solo le aree pedonali urbane e rispondevano alla necessità di regolamentare una situazione che sta diventando molto difficile.
«Una scelta per migliorare la pedonalizzazione», sono state le parole dell’assessore, il quale poi, di fronte al presidente della Confcommercio locale, incredulo davanti al cartello, ha comunque ammesso che «vi era stato un errore». Difficile a questo punto capire a quale errore l’assessore si riferisse, visti anche i rimandi grafici che completano un testo piuttosto chiaro.
«A parer mio – conclude Uleri – si tratta di un tentativo di salvarsi in qualche modo di fronte alla modalità velata con cui hanno cercato di farci capire che per loro noi siamo forse un po’ ingombranti».
Continua comunque la battaglia delle associazioni, con la FISH in testa. I cartelli, è stato detto, saranno sostituiti: avremo quindi modo di verificare se questa volta – prima di prendere decisioni di così grande importanza per la vita delle persone – le stesse verranno in qualche modo interpellate, coinvolte e – soprattutto – trattate come esseri umani.
(Crizia Narduzzo)
Articoli Correlati
- Quei cartelli già rimossi Continua a far parlare la vicenda dei cartelli stradali di Alghero, in Sardegna, che hanno equiparato le persone con disabilità a dei veicoli... Lodevole farli rimuovere, ma essi non dovevano…
- Qual è il “limite del limite”? Rende omaggio, Valeria Alpi, ai disegnatori di «Charlie Hebdo», uccisi dai terroristi a Parigi, e riflettendo in generale sul concetto di “limite”, si chiede: «Dovremmo proteggere la “categoria dei disabili”…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…