Quei cartelli già rimossi

di Giampietro Uleri*
Continua a far parlare la vicenda dei cartelli stradali di Alghero, in Sardegna, che hanno equiparato le persone con disabilità a dei veicoli... Lodevole farli rimuovere, ma essi non dovevano nemmeno essere pensati
Divieto a tutte le categorie di veicoli compresi disabili e velocipedi: così l’Amministrazione Comunale di Alghero ha fatto scrivere in alcuni cartelli sistemati nei diversi ingressi del centro storico.
Ma come, noi persone con disabilità siamo diventati dei veicoli? E la Costituzione Italiana, le Regole Standard dell’ONU e tutte le battaglie condotte dai disabili, dalle loro associazioni e dai loro familiari, che fine hanno fatto?

Ringraziamo a questo punto chi ha fatto prontamente rimuovere quei cartelli. Essi, però, non dovevano neanche essere apposti e ancor meno pensati.Un'immagine di Alghero

Certo, le carrozzine possono non piacere e tuttavia sono le “gambe” per molte persone, che altrimenti vivrebbero relegate in casa.
Non crediamo che Alghero – località che vanta una lunga tradizione di città turistica e che è sempre stata sensibile alle problematiche delle persone più “deboli” – voglia questo, anche perché, allora, nel divieto gli amministratori avrebbero dovuto includere le mamme che portano in giro i loro bambini con il passeggino.
Tutte queste considerazioni sono condivise dalle associazioni di disabili e dei loro familiari aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
*Coordinatore provinciale FISH per Sassari.

Segnaliamo ai lettori che il nostro sito ha già dedicato alla vicenda dei cartelli di Alghero il testo Credevo fosse una persona e invece era un veicolo…
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