Nasce un Fondo per la Non Autosufficienza, nel Veneto, dopo l’accordo sancito a Padova tra i sindacati CGIL, CISL e UIL con l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione.
Si tratta di un importante passaggio che amplia e colloca in un quadro organico gli interventi e le prestazioni a favore delle famiglie con persone non autosufficienti, in una situazione che vede crescere la popolazione anziana e la quota di persone non autosufficienti.
Per l’occasione è stata condivisa l’idea di realizzare uno strumento di definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza, per garantire pari opportunità di accesso e salvaguardare la libera scelta dei cittadini.
Sono state inoltre indicate procedure omogenee e semplificate per la misurazione della non autosufficienza e approfondita l’individuazione delle prestazioni da assicurare, collocate nella rete dei servizi territoriali.
Quanto alle risorse da destinare al Fondo, si è valutata la possibilità di introdurre una tassa di scopo (secondo il principio della progressività), di un’addizionale IRPEF finalizzata, di risorse provenienti dalle Fondazioni bancarie, oltre che di eventuali donazioni o lasciti.
Le risorse del Fondo si intendono comunque “aggiuntive” rispetto a quelle assicurate per le prestazioni a favore dei non autosufficienti con il Fondo Sociale e con il Fondo Sanitario Regionale.
L’accordo raggiunto conferma come “naturali” i compiti della Regione nella programmazione strategica e nella definizione delle regole di funzionamento. Da rivedere invece le modalità con cui i Comuni devono essere coinvolti nel governo del nuovo Fondo.
L’ultimo punto del documento prodotto a Padova riguarda infine la programmazione di un percorso condiviso tra tutti i soggetti interessati, sia di tipo istituzionale (Comuni e ULLSS) sia di tipo associativo (ANCI – Associazione Nazionale Comuni d’Italia, Forum del Terzo Settore).
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