Questo è quanto deciso dalle Nazioni Unite e vale la pena ricordare che era stata proprio l’Assemblea Generale dell’ONU, con la Risoluzione n. 47/3 del 14 dicembre 1992, ad istituire per il 3 dicembre l’appuntamento annuale con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, allo scopo di promuovere l’integrazione di queste ultime e la loro effettiva partecipazione all’interno della società.
Se da un lato però la tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT) ha aperto nuove porte e creato importanti opportunità per tutti, permettendo in modo particolare alle persone con disabilità di superare moltissime barriere e pregiudizi, dall’altro essa risulta essere ancora pesantemente preclusa soprattutto a persone cieche o ipovedenti che quindi – mentre sarebbe un loro diritto – non possono giovarsi di questo potente strumento di comunicazione a causa dell’inaccessibilità di molti siti.
«Le nuove tecnologie dell’informazione basate sull’uso del computer – ha dichiarato Sarbuland Khan, del Segretariato dell’Alleanza Globale per l’ICT e lo Sviluppo – hanno la potenzialità di aprire un mondo di opportunità alle persone con disabilità. Il problema è che esistono degli ostacoli che impediscono a molte di queste di godere di questo potenziale. Ciò che noi vogliamo promuovere, quindi, è la realizzazione di buoni siti internet con caratteristiche che permettano veramente a tutte le persone di beneficiare della nuova, potente tecnologia. Inoltre, vogliamo che le persone che sono in grado di creare prodotti per la rete tengano assolutamente in considerazione le esigenze delle persone con disabilità».
Non permettere l’accesso all’informazione significa andare contro i princìpi di integrazione e partecipazione sociale, in quanto si lede il diritto delle persone con disabilità all’educazione, alla formazione e al lavoro. Dedicare la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità a questo tema, significa quindi che anche l’ONU comprende l’importanza delle nuove tecnologie e della comunicazione per le persone con disabilità e cerca di richiamare i governi ai propri doveri e responsabilità, per fare in modo che l’accessibilità della rete diventi una realtà.
Molti Paesi hanno già legiferato affinché i siti creati al loro interno siano completamente accessibili (si veda ad esempio, per l’Italia, la Legge 4/2004, più nota come Legge Stanca); linee guida in questo senso sono inoltre in fase di redazione e anche la Convenzione per la Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità, in via di definizione all’ONU, prevede degli articoli che regolino questi aspetti.
«D’altro canto – ha continuato Sarbuland Khan – rendere la tecnologia dell’informazione accessibile a tutti non è solo una questione di diritti umani, ma anche una questione di affari. I siti accessibili, infatti, appaiono ai primi posti nelle pagine proposte dai vari motori di ricerca e in questo modo possono risparmiare molte spese di mantenimento nel web».
(C.N.)
Edoardo Bellando, Dipartimento
di Pubblica Informazione delle Nazioni Unite, bellando@un.org.
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