All’indomani di un incontro tra il presidente della Regione Gian Mario Spacca e numerose organizzazioni del Terzo Settore, il CAT delle Marche (Comitato Associazioni Tutela) ha rinnovato la propria richiesta di non ritardare ulteriormente a fornire le giuste risposte alle esigenze dei soggetti più deboli.
In una nota ufficiale, il Comitato ha evidenziato in particolare alcuni punti. Innanzitutto la situazione riguardante l’assistenza residenziale ad anziani non autosufficienti e malati d’Alzheimer.
«Il quadro è drammatico», si legge nel documento, «non tanto per l’entità del problema, quanto per i cronici ritardi nella risposta. A fronte di circa 4.000 anziani non autosufficienti ricoverati nelle Case di Riposo, sono circa 350 quelli che ricevono un’assistenza adeguata secondo gli standard previsti dalla normativa regionale. Alla scadenza del Piano Sanitario 2003-2006, nel quale la Regione si era impegnata nel triennio al raggiungimento di 3.820 posti letto rivolti a persone non autosufficienti – posti già di gran lunga insufficienti a coprire il fabbisogno residenziale – non solo le previsioni non sono state raggiunte, ma l’offerta di posti letto è rimasta inalterata rispetto al 2003. Oltre 2.200 anziani non autosufficienti “godono” inoltre di un’assistenza sociosanitaria giornaliera pari a 40-50 minuti e circa 1.000 ricevono all’interno delle strutture poco più di 10 minuti al giorno di assistenza».
Per quanto riguarda poi i malati di Alzheimer e altre forme di demenza, i posti residenziali – denuncia sempre il CAT – sono qualche decina in tutta la regione.
«Da anni si è in attesa del Progetto Alzheimer, presentato alla stampa e alle associazioni dal precedente assessore alla Sanità, pochi giorni prima della scadenza della precedente Legislatura».
Un altro grave problema generale viene individuato nell’«indefinizione, per mancanza di provvedimenti attuativi, della normativa in materia di compartecipazione dei costi tra settore sanitario e sociale per tutti i servizi sociosanitari. Ciò determina infiniti contenziosi tra ASUR [Azienda Sanitaria Unica Regionale, N.d.R.]/Zone e Comuni, portando, di fatto, al blocco della realizzazione delle strutture e alla mancata risposta ai bisogni dei cittadini».
In parallelo succede che da una parte il Fondo Regionale per l’Assistenza Domiciliare Integrata «è pressoché interamente utilizzato per l’assistenza all’interno delle strutture, invece che nelle cure a domicilio», mentre dall’altra viene sottolineata l’estrema «lentezza con la quale si riducono i posti ospedalieri in eccesso, a favore di quelli di riabilitazione e lungodegenza fortemente carenti».
Alla luce di quanto evidenziato con tanta chiarezza, il Comitato Associazioni Tutela trae le logiche conclusioni, auspicando una decisa inversione di rotta, da realizzare insieme, Associazioni e Istituzioni.
«Rispondere a questi problemi (che significa migliorare la qualità della vita di migliaia di persone e tutelare il loro diritto alle cure) è il miglior segno di attenzione nei confronti del volontariato. Il miglior ringraziamento alla nostra azione. Auspichiamo inoltre vivamente che alla consultazione in vista dei prossimi piani di programmazione sociosanitaria, previamente si verifichino insieme i risultati delle precedenti azioni, così da trovare le ragioni della non realizzazione di molte delle previsioni».
(S.B.)
– AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Regionale
– Alzheimer Marche
– ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) Jesi
– ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati Trasporti) Marche
– ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Marche
– Associazione Free Woman
– Associazione La Crisalide
– Associazione La Meridiana
– Associazione Libera Mente
– Associazione Paraplegici Marche
– Centro H
– Gruppo Solidarietà
– Tribunale della Salute Ancona
– UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Ancona
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