Questo dramma “che non è“

di Marco Iapichino
Jhonny ha quattordici anni, vive a Modica, in provincia di Ragusa e recentemente è stato il protagonista di un documentario-cortometraggio sulla sua vita. Ma la sua "performance cinematografica" può essere utile solo se servirà a fare emergere nel suo territorio il problema della disabilità intellettiva, come chiede la locale Sezione dell'ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali)

Logo con persona disabile che spezza simbolicamente le cateneA Modica è diventato ormai una vera e propria star: tutti lo riconoscono e lo salutano, specie dopo la sua recente “performance cinematografica”; ma la vicenda che vede protagonista il quattordicenne Jhonada, al di la del caso particolare, accende il dibattito sulle persone con disabilità nella città del Ragusano e in particolare su coloro che soffrono di problemi intellettivi e relazionali che in tutto il nostro territorio sono circa novecento.

Proprio in quest’ottica va vista infatti l’iniziativa del Comune di Modica di patrocinare la realizzazione del documentario-cortometraggio Jhony: una storia vera, di Francesco Lama: far emergere con questo breve film sulla vita del giovane affetto da ritardo psicomotorio grave, dovuto a sofferenza prenatale, la questione della disabilità intellettiva in tutto il territorio, per affrontare e risolvere le problematiche che quotidianamente queste persone e le loro famiglie sono costrette ad affrontare.
Basteranno però i venti minuti del cortometraggio in questione a risolvere una problematica che affonda le proprie motivazioni nell’arretratezza culturale di una nazione intera? Certamente no! Così come non serve tirare sempre “dalla giacchetta” il povero Jhonny, per farne quasi il simbolo di una condizione, le cui modalità di denuncia giovano più alla risonanza pubblicitaria che egli garantisce piuttosto che alla reale soluzione del problema.

«Ben vengano i concerti di Eros Ramazzotti o altre iniziative, ma non si deve strumentalizzare la vita di Jhonny», ha recentemente ribadito Francesco Provvidenza, presidente della Sezione di Modica dell’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali).
«È invece quanto mai necessario che l’opinione pubblica affronti il problema più in generale, in merito alle condizioni di vita che le persone con disabilità sono costrette a subire e a come migliorarle».

Da sei anni Jhonny, insieme ad altri quaranta soci, fa parte proprio dell’ANFFAS di Modica che da sempre ha puntato all’integrazione dei giovani utenti, attraverso numerose iniziative. Per citarne solo alcune, la visita all’atelier della stilista Loredana Roccasalva – che rientrava nel progetto relativo allo studio del corpo umano – o la partecipazione al Terzo Campo Internazionale di Legambiente a Cava Ispica, mirata alla conoscenza del nostro territorio, senza dimenticare la performance teatrale La ghiandaia azzurra, andata in scena all’Oratorio Sant’Anna di Modica.
Ora, dopo un’estate all’insegna del mare e anche dello shiatsu – grazie all’operatore Giampiero Drago – l’ANFFAS ha ripreso le proprie attività pomeridiane presso il Centro Socio Educativo, dove Jhonny e i suoi amici avranno modo di esprimere le proprie abilità espressive e manuali, tramite i laboratori artistici, cognitivi e di animazione creati appositamente per loro dai volontari del Centro stesso e dai tirocinanti della Scuola dei Servizi Sociali, nell’ambito del Progetto Tutoraggio della Legge 328/2000, previsto dal Piano di Zona e tramite un affidamento stipulato con il Comune per un anno.
Il tutto allo scopo di creare sempre e comunque le condizioni per aiutare gli utenti e le famiglie che vivono giornalmente questo dramma “che non è”.

La Sezione di Modica dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) è in Circonvallazione Ortisiana, 206 1/a
tel. e fax 0932 762877,
info@anffasmodica.it – www.anffasmodica.it.
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