A proposito della terza Conferenza Internazionale Oltre le barriere autistiche. La comprensione e la cura, organizzata dal Tustin Memorial Trust, in collaborazione con il Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, che si terrà a Venezia (Isola di San Servolo), dal 13 al 15 ottobre, nella presentazione dell’evento si dichiara che «la comprensione e il trattamento dell’autismo nel bambino e nell’adulto devono molto all’eredità di France Tustin», citando «l’uso difensivo degli oggetti e delle forme autistiche» e parlando di «un paziente che attende la mano tesa del terapeuta per ripercorrere con lui una vicenda drammatica vissuta fino ad allora senza testimoni, nell’impossibilità di essere rappresentata».
Si conclude poi con un accenno alla teoria della Tustin, secondo la quale l’autismo sarebbe «una fase dell’evoluzione normale dell’uomo».
Negli anni successivi, infatti, egli stesso si era reso conto della diffusione dell’autismo in ogni classe sociale e aveva chiesto scusa alle madri per il suo errore, designando come proprio erede culturale Eric Schopler – recentemente scomparso – il primo ad avere valorizzato il ruolo delle madri e dei familiari nell’educazione speciale di cui hanno bisogno i bambini autistici.
In altre parole, il bambino autistico veniva ritenuto sano dal punto di vista neurologico e organico e avrebbe potuto parlare e comunicare con gli altri, solo che lo avesse voluto. Non si doveva perciò forzare lo sviluppo del suo linguaggio e delle sue abilità, ma semplicemente attendere che “si schiudesse al mondo”, favorendo questa evoluzione con il trattamento psicanalitico-psicodinamico della madre e del bambino stesso.
Le Linee Guida prodotte dopo il 2000 da alcune regioni italiane – fra le quali l’Emilia Romagna, le Marche, la Campania, la Sicilia e l’Abruzzo – neppure citano la Tustin fra gli autori di riferimento, come pure le Linee Guida pubblicate nel 2005 dalla SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza).
Non può quindi che destare la massima riprovazione che alcuni psicanalisti della scuola psicodinamica cerchino di rivitalizzare una teoria e una pratica che andrebbe sepolta per sempre nel museo degli orrori.
periodico dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
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