Finanziaria: c’è molto da lavorare

a cura dell'ANFFAS*
Un'ampia analisi curata dall'ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) riguardante gli articoli presenti nel Disegno di Legge per la Finanziaria 2007 più direttamente collegabili ai temi di politica sociale. Il giudizio complessivo non è positivo, ma resta immutato l'impegno per lavorare, assieme alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), ad un testo definitivo che recuperi in meglio gli aspetti più critici

Espressione pensierosaLa nostra Associazione ANFFAS ONLUS ha iniziato ad esaminare il Disegno di Legge sulla nuova Finanziaria per il 2007, affrontando in particolare i contenuti degli articoli più direttamente collegabili ai temi di politica sociale ed esattamente l’articolo 192 (Politiche per la famiglia), il 193 (Piano servizi socio-educativi), il 194 (Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità), il 196 (Anno europeo per le pari opportunità) e il 198 (Fondo per le non autosufficienze).
In questa sede, prima di passare al commento degli articoli sopra indicati, è opportuno non solo ricordare le richieste “storiche” che il movimento delle persone con disabilità da tempo rivolge allo Stato, ma anche sottolineare, seppur brevemente, le iniziative sin qui adottate dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), fortemente richieste e sostenute in prima persona dalla nostra Associazione.

Da dove partiamo
Dopo anni di attesa, e constatato il peggioramento delle condizioni complessive delle persone con disabilità e delle loro famiglie, le Associazioni decisero lo scorso anno – il 15 novembre 2005 – di manifestare contro il Governo allora in carica ponendo questioni e temi precisi:
– attuare la riforma del “sistema di invalidità civile” previsto dall’articolo 24 della Legge 328/2000 (revisione dei criteri di accertamento, semplificazione delle procedure, revisione delle forme vigenti di assistenza economica);
– innalzare le pensioni di invalidità civile, parificandole almeno ai livelli delle cosiddette “pensioni sociali” (516 euro al mese);
– incrementare le risorse per la scuola, rivedendo il rapporto di 1 a 138 per la determinazione degli organici degli insegnanti specializzati;
– incrementare il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali;
– definire i LIVEAS – Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (articolo 22 della Legge 328/2000) e revisionare i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria e Sociosanitaria, garantendo l’esigibilità concreta del diritto alle prestazioni;
– dare corso al dibattito parlamentare sulla proposta di legge riguardandante la cosiddetta “presa in carico”;
– dare continuità e sviluppo ai temi dell’inserimento lavorativo;
– garantire il diritto delle persone con disabilità ad essere coinvolti nelle scelte (Niente su di noi senza di noi), ripristinando, in primo luogo, le occasioni di consultazione e confronto che il precedente Governo aveva completamente azzerato dopo l’inizio della passata Legislatura.

Le iniziative recenti
Almeno due le iniziative recenti (luglio 2006) che vanno ricordate: l’incontro con il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero e quello con il ministro della Salute Livia Turco. In particolare, al ministro Ferrero, oltre a quanto sopra indicato, sono state presentate ulteriori precise richieste:
– attuare quanto previsto dall’articolo 41 della Legge 104/1992: costituzione del Comitato Nazionale per le Politiche dell’Handicap;
– definire i LIVEAS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali), proponendo in particolare un “livello base” che determini il sistema di presa in carico (saldamente in mano pubblica), in modo da garantire il diritto alla globalità, alla continuità e al coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia;
– definire la normativa in materia di concorso alla spesa da parte delle famiglie con disabili: normativa ISE (Indicatore della Situazione Economica);
– recepire i contenuti della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità, approvata dall’ONU il 25 agosto scorso;
– riprendere i contenuti del Programma d’Azione del Governo 2001/2003 (il documento, frutto della Prima Conferenza Nazionale sull’Handicap del dicembre 1999 a Roma, rimasto completamente disatteso, ma che rappresentava, a parere delle Associazioni, un fondamentale strumento di pianificazione e programmazione delle politiche sociali);
– costituire presso il Ministero della Salute la Commissione “Disabilità e Salute”.
Di tutto ciò non si trova traccia nel Disegno di Legge della finanziaria 2007 (1).

Commenti ad alcuni articoli
Riprendiamo ora, uno per uno, gli articoli del Disegno di Legge della Finanziaria 2007 citati all’inizio, a partire da:

Articolo 192
(Politiche per la famiglia)
Il Fondo per le Politiche della Famiglia è incrementato sensibilmente rispetto alla norma istitutiva, la Legge 248/2006 (2). Si passa infatti dai 3 milioni per il 2006 e dai 10 milioni per il 2007 ai 215 milioni per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009: una dotazione complessiva di 645 milioni in tre anni!
Impieghi del Fondo:
a. istituzione e funzionamento dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia;
b. finanziare le iniziative di conciliazione del tempo di vita e di lavoro di cui alla Legge 53/2000;
c. sperimentare forme di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiore a 4;
d. sostenere la lotta contro la pedofilia e la pornografia minorile;
e. sostenere l’Osservatorio nazionale dell’infanzia e del centro di documentazione e analisi per l’infanzia di cui alla Legge 451/1997;
f. ricerca e diffusione di buone prassi in materia di politiche familiari;
g. sostenere le adozioni internazionali e garantire il pieno funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali;
h. finanziare l’elaborazione di un piano nazionale per la famiglia;
i. realizzare un piano per la riorganizzazione dei consultori familiari;
j. promuovere un accordo per la qualificazione delle assistenti familiari. 

Le iniziative h), i), j) – in particolare – sono adottate d’intesa con la Conferenza Unificata, il Ministero della Salute (iniziativa i) e i Ministeri della Pubblica Istruzione e del Lavoro (iniziativa j).
È opportuno segnalare poi – sempre che il Disegno di Legge non subisca modifiche, ciò che in realtà appare più che probabile, per non dire certo, in sede di dibattito parlamentare – che le finalizzazioni del Fondo indicate alle lettere b), c), h), i) risultano di particolare interesse per le famiglie con persone disabili. Infatti:
b) conciliare i tempi di lavoro con i tempi di vita, specialmente quando il figlio/a è in età minore, appare spesso come un ostacolo insormontabile, al di là di quanto possano aiutare le agevolazioni per la famiglia previste dalla normativa vigente (Legge 104/92, Legge 53/2000 ecc.);
c) il tema del costo dei servizi – è quasi inutile ricordarlo – costituisce uno dei “nervi scoperti” che ancora attende di essere risolto (rispetto della normativa vigente in materia di ISEE – Indicatore di Situazione Economica Equivalente; considerazione del rischio che la famiglia con disabilità corre di vedere drasticamente mutate le proprie condizioni di vita materiale in conseguenza dei maggiori costi che la famiglia stessa deve sostenere per curare e assistere il figlio/a/parente ecc.);
h) un piano nazionale per la famiglia appare un obiettivo decisamente interessante, soprattutto pensando all’ultimo documento di programmazione sociale (il Libro Bianco sul Welfare redatto dal precedente Governo) che ha messo al centro delle politiche sociali la famiglia (intesa come soggetto che deve provvedere in prima persona alla cura/assistenza dei componenti in situazione di fragilità, supportata da interventi e strumenti di protezione che “esaltino” il protagonismo diretto della famiglia stessa: buoni, voucher, agevolazioni fiscali ecc.).
Sarà interessante capire insomma in quale direzione il nuovo Governo intenda realmente andare, e con quali strumenti e risorse concrete si intenderà sostenere i diritti delle famiglie a vivere serenamente il proprio ruolo sociale ed educativo;
i) infine, è di grande interesse per noi pensare ad una rete di consultori che possa diventare elemento concreto e diffuso per ricevere informazioni, consulenze, sostegni e aiuti in relazione al ruolo che la famiglia deve svolgere, come già detto, nella società e nell’azione educativa dei propri figli/e. Ancora più interessante sarà capire se e in che modo questo Governo intenderà agire per favorire, e finalmente realizzare, l’integrazione sociosanitaria a livello territoriale, condizione indispensabile e di sistema per garantire processi di presa in carico globale e continuativa.

In altre parole, i compiti assegnati alle risorse del Fondo per la Famiglia appaiono decisamente interessanti e dovranno vedere le Associazioni seriamente impegnate a promuovere un ruolo attivo e di proposta nei confronti dell’Esecutivo.

Articolo 193 (Piano servizi socio-educativi)
D’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, della Solidarietà Sociale e delle Pari Opportunità, il Ministero delle Politiche per la Famiglia dovrà promuovere e attuare l’intesa in sede di Conferenza Unificata per la realizzazione di un piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi (asili nido, servizi integrativi, servizi innovativi nei luoghi di lavoro, presso i caseggiati e le famiglie).
Il piano riceverà un finanziamento di 100 milioni per ciascuno degli anni del triennio 2007-2009, oltre ad utilizzare parte delle risorse del fondo di cui all’articolo 192.

Articolo 194 (Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità)
Anche questo fondo è di recente costituzione (vedi Legge 248/2006) e anche per esso si registra un incremento percentualmente significativo: si passa infatti dai 10 ai 20 milioni di euro per il 2007, così come per gli anni 2008 e 2009.
Anche in questo caso si tratterà di capire in che modo un’azione tesa a modificare regole del funzionamento sociale, organizzazione dei tempi di vita e di lavoro e quant’altro potrà essere concretamente attuata.

Articolo 196 (Anno europeo per le pari opportunità)
Dotazione finanziaria: 1 milione di euro a disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le attività di individuazione degli obiettivi di pari opportunità e dei relativi indicatori anche ai fini di un monitoraggio finale, oltre che per la promozione e il coordinamento degli eventi connessi alle celebrazioni dell’Anno Europeo.

Articolo 198 (Fondo per le non autosufficienze)
Il Fondo viene istituito con una dotazione per il triennio pari a 450 milioni di euro (50 milioni per il 2007 e 200 milioni all’anno per il 2008 e 2009).
L’articolo indica inoltre che l’istituzione del Fondo per le non autosufficienze si colloca «nelle more della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale, al fine di incrementare il sistema di protezione sociale e di cura delle persone non autosufficienti».
Infine, il secondo comma indica che sarà il Ministro della Solidarietà Sociale che indicherà con proprio decreto la ripartizione degli stanziamenti del Fondo.

L’articolo in questione impone una serie di riflessioni:
1. ancora una volta la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali di cui all’articolo 22 della Legge 328/2000 non viene affrontata, nemmeno in termini pianificatori. Ci si accontenterebbe di un impegno di carattere temporale – entro quanto tempo il provvedimento sarà emanato – e di carattere contenutistico – per esempio indicando il graduale incremento di risorse da destinare al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, la volontà di definire standard quantitativi e qualitativi dei servizi e delle prestazioni, in modo da rendere il diritto esigibile, il collegamento con i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitari e Sociosanitari ecc.
2. Il Fondo per le non autosufficienze così istituito non definisce nulla riguardo alla destinazione; non si è cioè minimamente in grado di capire a cosa serva il Fondo, quali prestazioni saranno finanziate, chi saranno i destinatari, in che modo si potrà accedere alle prestazioni finanziate dal Fondo, quali processi di presa in carico garantiranno il rispetto dei diritti umani e sociali delle persone ecc.
3. Infine, occorre dire che la dotazione finanziaria appare assolutamente inadeguata. Il dibattito sviluppatosi nella precedente Legislatura e le conclusioni della XII Commissione della Camera (Affari Sociali) avevano indicato un orizzonte economico pari a circa 5 miliardi di euro per il finanziamento delle prestazioni legate al Fondo per la non autosufficienza. 

In conclusione, per quanto si possa valutare oggi relativamente a questo aspetto della nuova manovra finanziaria, si può dire che il Governo ha avviato – molto positivamente – il processo per incrementare gli interventi in favore delle persone non autosufficienti.
All’opposto, si può altrettanto dire, per i motivi sopra elencati, che sono ancora molti, per non dire tutti, i contenuti e gli aspetti da definire, prima di poter dire che il provvedimento possa concretamente aprire nuovi scenari nel campo delle politiche rivolte alle persone in condizione di non autosufficienza.

Nota finale
Allo stato, pertanto, l’ANFFAS non può esprimere un giudizio positivo sull’attuale Disegno di Legge, ma rimane impegnata – anche tramite la FISH – a lavorare affinché nel testo definitivo della Legge Finanziaria siano recuperati, in positivo, gli aspetti di maggiore criticità.
Ulteriori commenti e analisi ad altre parti del Disegno di Legge (articolo 3: Detrazioni per carichi di famiglia; articolo 5: Misure contro l’elusione fiscale) si possono trovare anche in questo stesso sito, in un testo curato da Carlo Giacobini.

*L’ANFFAS è l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.

Note:
(1) A tale proposito va ricordato che il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali è stato incrementato dal Governo in carica di una cifra pari a 300 milioni di euro per il periodo 2006-2008.

(2) Legge 248/2006, articolo 19, Fondi per le poltiche della famiglia, per le politiche giovanili e per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità:
1. Al fine di promuovere e realizzare interventi per la tutela della famiglia, in tutte le sue componenti e le sue problematiche generazionali, nonché per supportare l’Osservatorio nazionale sulla famiglia, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituito un fondo denominato «Fondo per le politiche della famiglia», al quale è assegnata la somma di 3 milioni di euro per l’anno 2006 e di dieci milioni di euro a decorrere dall’anno 2007.
2. Al fine di promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento nella vita sociale, anche attraverso interventi volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all’abitazione, nonché a facilitare l’accesso al credito per l’acquisto e l’utilizzo di beni e servizi, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituito un fondo denominato «Fondo per le politiche giovanili», al quale è assegnata la somma di 3 milioni di euro per l’anno 2006 e di dieci milioni di euro a decorrere dall’anno 2007.
3. Al fine di promuovere le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituito un fondo denominato «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità», al quale è assegnata la somma di 3 milioni di euro per l’anno 2006 e di dieci milioni di euro a decorrere dall’anno 2007.

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