«Se una persona ha disabilità motorie, un mondo privo di gran parte degli effetti della gravità sarà per lei un mondo più facile, di maggiore autonomia, di crescita della propria fiducia in se stessa», riflette Alessandro Marroni, presidente di DAN Europe e DAN International (DAN sta per Divers Alert Network e si tratta di una rete di soccorso subacqueo), nell’introduzione del libro Subacquea & Disabilità, pubblicato da NADD Europe e dedicato alle tecniche di immersione da parte di persone con disabilità.
Il libro porta la firma di Aldo Torti, esperto sub che alla fine degli anni Ottanta promosse la nascita dell’Associazione Nazionale Attività Subacquee Natatorie per Disabili e che da ancor prima si era occupato dell’apertura di questo sport alle persone con difficoltà motorie.
Stimolato dal desiderio di consentire ad un amico disabile, che lo desiderava moltissimo, di immergersi, Torti cominciò empiricamente ad individuare le tecniche migliori per permettergli la discesa sott’acqua, confrontando poi le proprie idee con quelle di altri istruttori di Bari e Roma. Poco tempo dopo Torti sarebbe infine venuto a conoscenza di un’esperienza parallela alla propria, in California.
Oggi, egli è il presidente fondatore della sezione italiana dell’HSA, Handicapped Scuba Association, associazione americana fondata appunto in California nel 1981, prima e unica agenzia al mondo, diffusa in quarantasette Paesi, che organizza immersioni subacquee ricreative per persone con disabilità.
Handicapped Scuba Association
La sede italiana dell’HSA, aperta a Milano – come detto – da Aldo Torti nel 1990 e sostenitrice della valenza riabilitativa di questo sport, offre corsi di formazione per gli istruttori, specializzandoli nell’insegnamento rivolto a persone con disabilità (gli istruttori specializzati saranno poi in grado di organizzare sia corsi ad hoc che misti, cui parteciperanno cioè contemporaneamente allievi disabili e non).
La scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti, suddivisi in numerose categorie di disabilità (compresi paraplegici, tetraplegici e non vedenti).
L’equipe HSA comprende esperti in Terapia della Riabilitazione, medici e altri professionisti del settore e fa riferimento agli standard interni di physical performance nella preparazione all’immersione di persone con disabilità fisica.
Nell’ultimo weekend di ottobre (dal 27 al 29) è previsto un appuntamento a Milano in cui si presenterà un programma didattico nuovo, grazie al quale gli istruttori impareranno a condurre il primo corso al mondo dedicato alle immersioni di persone con sindrome di Down.
Due esperienze italiane: Lodi e Milano
Parlare di corsi di sub con l’inverno alle porte potrebbe sembrare fuori tempo, ma è proprio nei mesi freddi che hanno luogo le lezioni preparatorie nelle piscine per chi vuole avvicinarsi a questa disciplina.
Sono reiniziati a settembre, ad esempio, i corsi del Progetto Abissi senza frontiere, una collaborazione tra la Scuola Subacquea Laudense (affiliata all’HSA) e l’Associazione Polisportiva Disabili sempre di Lodi.
Dopo dieci lezioni teoriche e altrettante pratiche, con allenamenti in piscina da due a tre volte alla settimana, il progetto ha portato la scorsa estate tre sportivi con disabilità diverse – un uomo non vedente, uno con distrofia muscolare e una donna spastica – al conseguimento del Brevetto Nitrox dell’HSA. Si tratta del primo brevetto Nitrox conseguito da persone con disabilità in Italia e tra i primi al mondo.
Per il prossimo 9 novembre la scuola ha organizzato una serata per rendere noti i lavori effettuati in questo corso.
Anche il Centro Subacqueo Milanese, altro affiliato dell’HSA, può vantare un particolare risultato raggiunto, essendo riuscito ad organizzare nel 2005 un corso subacqueo per dieci paraplegici insieme, un numero tra i più elevati raggiunti finora. Accanto a loro, uno staff nutrito di persone di supporto.
Immersioni accessibili
Gli studi dell’agenzia californiana hanno messo a punto delle tecniche che facilitano le immersioni alle persone con disabilità.
Regola generale, che vale per tutti i subacquei, è che in acqua si scende sempre almeno in due e si comunica l’uno con l’altro tramite il linguaggio dei segni.
Nel caso di un subacqueo con disabilità fisica, l’accompagnatore si chiama buddy, cioè “assistente-amico”.
Se invece il subacqueo disabile è non vedente, la comunicazione avviene tramite il contatto delle mani, attraverso un linguaggio standard codificato dall’HSA.
Infine, oltre alla possibilità di scendere con le bombole ad aria, è offerta anche quella di immergersi con bombole riempite di una miscela speciale, detta Nitrox, composta di azoto e per il 32 o 36% di ossigeno (contro la normale percentuale del 21%). Il Nitrox permette la discesa a una profondità inferiore, ma limita lo sforzo fisico, facilita la respirazione ed elimina i rischi da embolia quando si risale in superficie troppo in fretta.
Da segnalare che per conseguire il brevetto Nitrox occorre essersi prima qualificati nell’utilizzo delle bombole caricate ad aria.
HSA (Handicapped Scuba Association) Italia
Via F. Rosselli 3, 20139 Milano
tel. 02 537299, fax 02 57408326
info@hsaitalia.it – www.hsaitalia.it
Scuola Subacquea Laudese
tel. 0371 481242 – 348 6972635 (Alfonso Gangemi)
info@lodisub.com – www.lodisub.com
Centro Subacqueo Milanese
tel. 02 57408326
centro_subacqueo_milanese@yahoo.it.