Non si ferma in Friuli la marcia dello sport

Un nuovo incontro, in Friuli Venezia Giulia, con l'Assessorato Regionale allo Sport, da parte delle associazioni di persone con disabilità e del locale Comitato Italiano Paralimpico. Confermati tutti i buoni risultati ottenuti e discussi altri interventi da attuare, sia sul piano legislativo che finanziario

Immagine di sport e tempo libero con persona in carrozzinaNon si ferma, in Friuli Venezia Giulia, il grande lavoro delle associazioni e la collaborazione con il governo regionale, per promuovere nel migliore dei modi la pratica sportiva delle persone con disabilità.
Nei giorni scorsi, infatti, per dar seguito ad un primo incontro in estate con Roberto Antonaz, assessore alla Cultura e allo Sport della Regione – sul quale anche il nostro sito si era soffermato – ve n’è stato un altro, che oltre a coinvolgere ancora una volta Vladimiro Kosic e Marinella Ambrosio, presidenti rispettivamente della Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili e del CIP Friuli Venezia Giulia (Comitato Italiano Paralimpico), ha potuto contare sulla partecipazione di altre associazioni del territorio.

Pienamente confermati i risultati ottenuti qualche mese fa, vale a dire l’inserimento di un rappresentante del CIP nella Commissione Regionale per lo Sport, oltre ad una vera e propria istituzionalizzazione di incontri come questi, che si terranno presumibilmente a cadenza semestrale.
È stata inoltre proposta l’elaborazione di uno specifico regolamento per condividere le varie scelte e attività e anche una convenzione tra il CIP e l’Assessorato allo Sport. Avviata infine la concertazione con il sovrintendente scolastico regionale per l’integrazione delle attività sportive con il mondo della scuola.

«Un altro punto importante – sottolinea Marinella Ambrosio – ruota attorno alla Legge 189/2003 [Norme per la promozione della pratica dello sport da parte delle persone disabili, N.d.R.] e al successivo decreto attuativo della stessa, provvedimenti che hanno sostanzialmente inteso codificare il ruolo guida del CIP nell’ambito di tutto lo sport per persone con disabilità. Sulla scorta di tutto ciò appare dunque indispensabile, da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, assegnare al CIP Regionale il compito vincolante di emettere un parere sulle varie domande di contributi per manifestazioni, evitando in questo modo indebite assegnazioni. Il parere del CIP dovrebbe insomma diventare per la Regione una vera e propria garanzia sui contributi erogati».

A proposito di finanziamenti, da segnalare anche, come ricorda Vladimiro Kosic, che «le manifestazioni a carattere internazionale e nazionale ne riceveranno ad hoc, all’interno dello stesso capitolo che finanzia tali manifestazioni in generale e senza categorie».

A livello di legislazione locale, infine, Ambrosio segnala un altro passaggio su cui è necessario lavorare e che riguarda l’articolo 18 della Legge Regionale n. 008 del 3 aprile 2003 (Testo unico in materia di sport e tempo libero): «Bisogna pervenire ad una modifica di quel testo, per far sì che vi si parli anche di sostegno delle attività e non solo di contributo alle manifestazioni. L’articolo 18 prevede infatti “contributi a sostegno delle manifestazioni sportive, per l’acquisto di mezzi di trasporto, di attrezzature specializzate e di equipaggiamenti”. Le finalità di tali contributi non prevedono però tre fattori fondamentali per la vita delle nostre società, ovvero i costi per la partecipazione all’attività nazionale, quelli dei corsi di specializzazione per operatori sportivi per disabili e quelli per gli istruttori. Il principio da far passare in Regione è dunque quello che l’attività sportiva delle persone con disabilità ha un costo maggiore rispetto alle altre e come tale va gestita».
(S.B.)

Per informazioni:
Comitato Regionale Paralimpico del Friuli Venezia Giulia
friuli@comitatoparalimpico.it.
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