Dove va migliorata la Finanziaria

Intervista a Salvatore Nocera*
Facciamo il punto con Salvatore Nocera, vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'handicap), sulla Finanziaria per il 2007 che sta per essere varata: luci e ombre, piccole vittorie, come il rifinanziamento (seppure quasi simbolico) della legge per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni private e la richiesta che si possa tornare a discutere sugli emolumenti cui hanno diritto le persone con disabilità

La scuola, innanzitutto, la formazione, il rapporto tra alunni disabili e insegnanti di sostegno, le scuole “paritarie”, gli organici. Qual è il contenuto degli emendamenti suggeriti dalla FISH?
Consiglio dei Ministri del Governo ProdiLe proposte della Finanziaria ci sembrano buone nella sostanza, ma servono alcune importanti precisazioni. Sull’articolo 66 (comma 1, lettera a), ad esempio, dove si parla dell’aumento del numero di alunni per classe, bisogna assolutamente intervenire. Il governo parte dall’ipotesi che nel resto d’Europa ci sia un insegnante ogni undici alunni, mentre in Italia ce n’è uno ogni nove. Per questo ci fanno passare per degli “spreconi”…

Dunque in Italia saremmo un passo avanti rispetto all’Europa?
No. In molti Paesi europei, infatti, ci sono le scuole speciali, dove il rapporto è di un insegnante per ogni alunno. Invece noi abbiamo calcolato in questo conteggio anche gli alunni con disabilità che sono presenti nella scuola pubblica, dove il rapporto è di uno a due. Condizione che, ovviamente, alza la media. Noi diciamo: se vogliono aumentare il numero degli alunni per classe lo facciano pure, se anche i sindacati lo ritengono opportuno, però vogliamo che rimanga la norma del Decreto Ministeriale 141/1999 il quale prevede che in una classe dove è inserito un alunno con disabilità non si possano superare i 25 alunni e i 20 se i disabili sono due.

Può dirsi ottimista?
Vedremo nei prossimi giorni. Certo, ci rendiamo conto che c’è la necessità di ridurre le spese, ma il rischio è che venga avallata una certa superficialità nell’approccio ai problemi. Il governo dice a parole che non si torna indietro, ma se tecnicamente non ci si attrezza per affrontare certi problemi, di fatto rischiamo un arretramento.

Altra questione, quella degli organici…
Per la precisione se ne occupa l’articolo 66, comma 1, lettera b. Qui la Finanziaria prevede che venga abolito il vecchio criterio per gli organici di diritto di sostegno: un posto ogni 138 alunni frequentanti.
Oggi, su circa 170.000 alunni con disabilità, abbiamo 90.000 insegnanti, di cui metà di ruolo e metà precari. La continuità educativa di fatto non esiste, specialmente per gli alunni con cerebrolesione, con disabilità intellettiva, con autismo… Ogni anno si ricomincia da capo ed è un vero problema.
Il governo dice che applicherà un criterio corrispondente alle effettive esigenze degli studenti – e questo ci sta bene – ma come verranno valutate queste effettive esigenze? Il governo risponde che questo si valuterà in base alle certificazioni: ma quando mai le certificazioni hanno individuato delle esigenze? Al massimo possono dire se sei disabile oppure no, se hai diritto a dei servizi oppure no, ma non certo indicare delle esigenze… Questo lo può dire soltanto la diagnosi funzionale, il cosiddetto PEI (Piano Educativo Individualizzato).

Qual è dunque la richiesta della FISH?
Abbiamo presentato un emendamento che chiede di sostituire il termine “certificazione” con “diagnosi funzionale”, profilo e, appunto, PEI. E questo senza che vengano bypassati gli Enti Locali, perché tutta la normativa attribuisce ai Comuni soldi e competenze proprio per l’integrazione scolastica.
Inoltre lo Stato continua a “regalare” (articolo 68, comma 12) 100 milioni di euro all’anno alle scuole “paritarie”, quelle scuole cioè che possono rilasciare titoli, ma che per fare questo devono conformarsi alle regole dello Stato e dunque hanno l’obbligo di accettare anche studenti disabili, senza però avere l’obbligo di fornire l’insegnante di sostegno. Abbiamo proposto che questi soldi vengano assegnati solo a quelle scuole che sono effettivamente frequentate da alunni disabili.

Per quanto concerne poi le detrazioni familiari?
Qui c’è stato un equivoco. Oggi la Finanziaria, secondo un calcolo che non è chiaro, propone una detrazione di soli 50 euro per i figli disabili, mentre fino al 2004 la detrazione era di 250 euro. Noi vogliamo che si ripristini quella vecchia detrazione che era già del Governo Berlusconi.

Fatti positivi da registrare?
Viene rifinanziata la Legge 13/1989 per l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle abitazioni private: non sono molti soldi, ma è certamente un segnale positivo.
Infine, abbiamo chiesto che si possa tornare a parlare di riforma degli emolumenti economici per le persone con disabilità. L’articolo 24 della Legge 328/2000 delegava il governo ad agire, ma l’esecutivo Berlusconi lo aveva fatto cadere per non avere rogne. Ecco, chiediamo che se ne possa tornare a parlare.

*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Intervista curata da Mauro Sarti per il portale Superabile.it. Per gentile concessione di tale testata.

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