Sarà questo il libro fruibile da chiunque?

di Roberto Scano* e Livio Mondini**
Due esponenti di IWA (International Webmasters Association Italia) presentano in esclusiva per il nostro sito il TetraLibro™, uno strumento per l’accesso alla lettura delle persone con problemi di disabilità - in particolare per i non vedenti - ideato e diffuso dalla stessa associazione. Nel presentarlo, gli autori partono da un’analisi dei vari tipi di disabilità e delle soluzioni già esistenti per l’accesso alla lettura. In appendice presentiamo anche il primo giallo al mondo in TetraLibro™, accessibile a tutti

La copertina del primo giallo accessibile al mondo, pubblicato nel formato di TetraLibroLeggere è un diritto di tutti: questa frase può sembrare banale e scontata per la maggior parte dei lettori di questo articolo, ma nel quotidiano non è così.
Il poter leggere, ovvero la possibilità per chiunque di fruire dei contenuti di un libro, è un problema spesso ignorato dagli editori tradizionali, in quanto risulta difficile comprendere le necessità di una variegata categoria di utenti che non possono per varie ragioni utilizzare le normali modalità di interazione con un testo.
In questo articolo vengono descritte le diverse problematiche riscontrate nell’accessibilità dei testi, cercando di proporre delle soluzioni pratiche e percorribili.


Accessibilità dei testi: problemi e possibili soluzioni
La semplice lettura di libri su supporto cartaceo per alcune categorie di disabili è un problema anche insormontabile, basta pensare a chi soffre di disabilità alla vista. Qui di seguito vediamo le categorie che rientrano in questa tipologia.

Non vedenti
Il cieco può fruire di un libro stampato su carta soltanto se un’altra persona si presta a leggerglielo. Questa categoria di utenti richiede pertanto e senza dubbio di poter fruire di versioni “alternative” al libro tradizionale.

Media alternativi normalmente utilizzati
LIBRI IN BRAILLE E A RILIEVO
Il Braille è un sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà dell’Ottocento. Esso consiste in simboli formati da un massimo di sei punti, impressi con un punteruolo su fogli di carta spessa o, più raramente, di plastica.
Il punteruolo viene orientato da chi scrive entro caselle della grandezza di circa 3×7 millimetri, inserite in un regolo in plastica o in metallo di lunghezza variabile, che viene fatto scorrere su un telaio incardinato su una tavoletta scanalata dello stesso materiale, su cui si blocca il foglio.
I caratteri di questo sistema segno-grafico possono anche essere riprodotti mediante una macchina detta dattilobraille, formata principalmente da sei tasti, per cui ogni tasto imprime un punto sulla carta più il tasto spaziatore per separare le varie parole.
Con la dattilobraille il non vedente è in grado di sentire subito ciò che scrive, mentre con la tavoletta Braille il cieco scrive al contrario rispetto al reale posizionamento dei simboli.Una pagina con scrittura Braille
Il sistema Braille è pure utilizzato in informatica; infatti, display tattili che riproducono caratteri ad otto punti consentono ad un non vedente di leggere i contenuti che appaiono sullo schermo di un calcolatore. In questo caso si utilizzano due punti in più per indicare in una sola casella ad esempio il segno di maiuscola e la lettera in questione e il segnanumero più il numero, mentre normalmente occorrerebbe utilizzare due caselle per questo scopo.
Altra tipologia di libri che si affida al senso del tatto è quella dei libri a rilievo, utili per far conoscere ai non vedenti informazioni su oggetti.
Il problema principale della produzione di testi in Braille o a rilievo è in ogni caso il costo legato alla disponibilità di persone con conoscenza dell’alfabeto e allo stesso tempo di tecnologie idonee alla riproduzione dei testi. Va notato inoltre che non tutti i non vedenti conoscono il Braille e che vi è comunque una preferenza per l’uso dei personal computer con differenti tecnologie assistive, meno costose e più efficaci (i lettori di schermo o screen reader). 

AUDIOLIBRI
Un audiolibro è una registrazione audio di un libro letto ad alta voce, di solito da un attore professionista o da un motore di sintesi vocale.
Gli audiolibri sono molto diffusi sul mercato anglosassone, tanto che molte opere fresche di stampa vedono apparire, a breve, anche la versione letta, un tempo registrata su musicassetta, oggi su CD e a volte anche in MP3.
Molti audiolibri si possono anche scaricare a pagamento dai siti che vendono musica online, come iTunes Music Store.
La sagoma di uno speakerIn Italia gli audiolibri sono una realtà nuova, ma la richiesta è in forte espansione, nonostante le difficoltà del mercato editoriale.
Le organizzazioni per non vedenti come l’UIC (Unione Italiana Ciechi) e il Libro Parlato di Feltre [sul lavoro del Libro Parlato è stato pubblicato un approfondimento in Superando.it, N.d.R.] raccolgono molte registrazioni, spesso realizzate da volontari: ne esistono moltissime, non circolano in pubblico, ma solo tra gli iscritti di cui è nota la disabilità.
L’audiolibro è, come il Braille, una soluzione che richiede un investimento economico da parte degli editori e pertanto anch’essa non può essere considerata come la soluzione ottimale per risolvere il problema della lettura. 

La soluzione di IWA: formati digitali
Un libro digitale è un’opera distribuita su supporto informatico e/o tramite internet. Tale tipologia di documento è preferibile per gli utenti non vedenti dotati di tecnologie informatiche: infatti, grazie a specifici programmi (lettori di schermo), i non vedenti utilizzano dei sistemi di sintesi vocale in grado di leggere i testi presenti sul monitor.
È però necessario selezionare formati di documento adatti e soprattutto garantire che il documento sia leggibile senza dover ricorrere a soluzioni “proprietarie”.
Nella sezione che successivamente dedicheremo all’approfondimento della tecnologia Tetralibro™, verrà spiegato chiaramente come sia necessario possedere una certa competenza per la predisposizione di contenuti digitali accessibili.

Ipovedenti e/o con disabilità cromaticheUna persona anziana che legge
L’ipovisione è un problema legato alla vista che riguarda un gran numero di soggetti, in particolar modo gli anziani e in generale tutte le persone che hanno difficoltà a leggere testi scritti in caratteri “standard”.
Per tali tipologie di utenti sono disponibili differenti soluzioni su carta che risultano essere ideali per tirature limitate, in quanto aumentano il costo di stampa per singola copia.

Media alternativi normalmente utilizzati
LIBRI A GRANDI CARATTERI
Parlando di carta stampata in generale, raramente l’attenzione è rivolta alla leggibilità fisica dei testi: al rapporto cioè tra la pagina scritta e il potenziale visivo dei lettori. Non si può anzi escludere che la disaffezione alla lettura sia in parte imputabile alla difficoltà e al conseguente disinteresse nell’affrontare la pagina scritta. Di qui la necessità di editare testi a grandi caratteri, che per la loro peculiarità incontrino le esigenze di utenti con una capacità visiva inferiore a quella considerata normale.
L’editoria a grandi caratteri si pone l’obiettivo di rendere agevole la fruizione e la leggibilità di opere letterarie, giornali, manuali, utilizzando caratteri di grandezza superiore alla media, minimo di corpo 16, e altri accorgimenti come font adeguati, margini d’impaginazione ben studiati, carta non riflettente e ad alto spessore, rapporto equilibrato tra numero dei caratteri, lunghezza della riga e interlinea.

BOOK ON-DEMAND
Particolarmente interessante e promettente per la produzione personalizzata di libri ingranditi è la tecnica detta del book on-demand o libro a richiesta.
Si tratta di un sistema di stampa digitale, simile a quella delle stampanti laser, che permette di offrire libri su ordinazione, anche per poche copie. Potendo disporre dei file di testo in formato digitale, le case editrici attrezzate sono in grado di stampare, a costi contenuti e in tempi rapidi, anche in tiratura limitatissima, qualunque prodotto editoriale, nel formato desiderato (dimensione del carattere, font, spaziatura, margini, contrasti).

La soluzione di IWA: formati digitali
Come per i non vedenti, anche per gli ipovedenti il libro digitale sviluppato seguendo le specifiche tecniche di accessibilità è una soluzione ottimale, in quanto può garantire all’utente ipovedente la possibilità, ad esempio, di ingrandire i caratteri del documento oppure di ottenerne la lettura tramite applicazioni gratuite (come ad esempio Adobe Acrobat Reader versione 7.0).

Disabili motori
0La disabilità motoria può rendere problematica anche la semplice lettura: l’impossibilità di muovere le braccia rende infatti difficoltoso, se non impossibile, sfogliare le pagine dei libri.
Pertanto per queste disabilità è consigliabile la fornitura di libri in formato digitale, impaginati in modo tale da garantirne la lettura, richiedendo minime funzionalità di navigazione. 

Altre tipologie di disabilità
Qui va chiaramente detto che non esistono disabilità “di serie A” e “di serie B”, ma il posizionamento di altre tipologie di disabilità in un’unica categoria è relativo esclusivamente all’argomento oggetto di discussione, ossia il libro.
È ben chiaro, ad esempio, che un normale libro cartaceo non crea problemi ad un utente non udente, mentre può risultare di difficile comprensione ad utenti con disabilità cognitive che purtroppo richiedono la predisposizione di testi specifici per le varie tipologie, dovendo semplificare i contenuti e le modalità di rappresentazione degli stessi.

Il TetraLibro™
L’idea di questo formato è nata dai due autori di questo articolo, che hanno voluto proporre una modalità alternativa al mondo dell’editoria tradizionale, per dimostrare concretamente come sia possibile risolvere il problema del “libro fruibile da chiunque”, utilizzando strumenti probabilmente già disponibili nelle aziende.
Siamo partiti dalla constatazione che oggi qualsiasi libro nasce da un documento di testo prodotto con un programma di videoscrittura, che verrà fornito agli editori i quali a loro volta utilizzeranno un programma di impaginazione per realizzare la versione a stampa.
In parole più semplici, per tutto il percorso produttivo il libro oggi è già in formato digitale, la stampa è solo una delle possibili derivazioni, seppur la più utilizzata.
Proprio da questa semplice riflessione nasce l’idea del TetraLibro™, vale a dire la fornitura del libro in un’unica confezione che contiene tutti i seguenti formati:0
– stampa su carta, con riguardo verso l’accessibilità di testi e immagini;
– Adobe Acrobat accessibile conforme alle linee guida per l’accessibilità di Adobe;
– XHTML 1.0 Strict con rispetto delle linee guida WCAG 1.0 e della Legge 4/2004.
– Microsoft Reader 1.0, per chi usa periferiche come i palmari e Pocket PC.

Ma quali competenze sono richieste per la produzione di un TetraLibro™? Innanzitutto, chi si occupa della preparazione di testi, tabelle e immagini che andranno a far parte dell’opera deve sapere come si fa a strutturare un documento e utilizzare estesamente gli stili, almeno quelli di paragrafo.
Le tecniche richieste al redattore sono le stesse che egli dovrebbe già impiegare, conoscendo il programma che utilizza (ad esempio, usare correttamente gli stili e sapere come visualizzare la struttura del documento, in modo da predisporre dei titoli che abbiano una corretta sequenza logica e strutturale).
Se poi sono presenti immagini, tabelle o grafici, è necessario che siano dotati di esaurienti didascalie, mentre gli stessi grafici e le immagini potranno essere ulteriormente spiegati con testi alternativi (una didascalia non è sufficiente: bisogna mettersi nei panni di chi non vede e pensare a come veicolare lo stesso messaggio anche in via testuale. Un utile esercizio anche per i redattori, che così avranno modo di riflettere sul significato comunicativo delle immagini stesse).
Una volta che i contenuti saranno stati preparati correttamente, si passerà alla generazione degli output previsti: per la stampa il processo è quello consueto, con l’aggiunta di un occhio di riguardo per le caratteristiche grafiche che influenzano la lettura, come la scelta dei caratteri, la predisposizione di un’interlinea congrua, l’analisi del bianco e così via.
Occorre invece lavorare sui formati digitali accessibili previsti dalla soluzione. Però, se i materiali sono stati preparati con l’accessibilità in mente, il passaggio sarà piuttosto semplice.
0Per l’esperimento TetraLibro sono stati utilizzati programmi molto diffusi, proprio per verificarne la fattibilità: il word processor più diffuso in assoluto, il programma di impaginazione più utilizzato, delle utility free per la pulizia del codice HTML generato in automatico.
Verifica e controllo degli output digitali per PDF e XHTML possono essere svolti in gran parte in modo semiautomatico dai validatori di accessibilità, che indicheranno gli interventi manuali necessari per risolvere le eventuali problematiche emerse.
Il flusso di lavoro più semplice (quello utilizzato per il libro presentato qui di seguito in Appendice) prevede l’uso di XML in tutte le fasi di lavorazione. Altre opere sono state realizzate con formati ad oggi più diffusi, per esempio partendo da file rtf.
In tutti i casi affrontati è stato comunque possibile arrivare all’obiettivo di progetto in modo molto soddisfacente e con semplicità ed è per questo motivo che affermiamo che non solo si può, ma che conviene a tutti, anche agli editori tradizionali.

*Presidente di IWA (International Webmasters Association Italia).
**Cross-media editor della stessa.

APPENDICE
Come dunque si è visto, il TetraLibro è sostanzialmente un libro fornito in quattro versioni. Oltre a quella cartacea, ne contempla altre tre digitali che consentono una vasta accessibilità.
Qui di seguito presentiamo un brano tratto da uno dei libri pubblicati con questa modalità, il primo giallo al mondo accessibile a tutti.

1Venezia, Inverno del 1579. L’Avogador de Comun, Sier Paolo Priuli, di nobile casada, Magistrato della Serenissima Repubblica, indaga su una serie di delitti avvenuti in città, coadiuvato dal suo medico-strologo ebreo Abrahim, dal Veronese, dalla poetessa Veronica Franco e dalla cortigiana Tiziana Orio. La trama si sviluppa tra intrighi di Stato con inaspettati colpi di scena nella Venezia rinascimentale, all’apice della propria potenza economica e politica.

Il ritorno dell’Avogador, dopo il successo ottenuto con la pubblicazione edita dalla Hobby & Work, segna dunque l’inizio di una nuova serie di gialli storici in modalità TetraLibro™: il libro di Barbara Zolezzi ed Elisabetta De Pieri è infatti il primo giallo al mondo accessibile a tutti, indipendentemente dalle disabilità.
In appendice dell’opera è presente anche la ricetta storica veneziana Sapor de Uva con Agliata Bianca servito con lo Storione, stilata da Antonio Bufi, chef de Le Bistrot de Venise, per assaporare ancora oggi i piatti serviti alle nobili famiglie veneziane del tempo.

Il libro ha ottenuto il patrocinio morale della Città di Venezia, come opera editoriale innovativa nel campo dell’accessibilità dei testi e può considerarsi il primo testo non tecnico a norma dei 22 requisiti tecnici previsti dalla Legge 4/2004.
Ne è stata inoltre verificata l’accessibilità della versione digitale da parte della Commissione OSI (Osservatorio Siti Internet) dell’UIC – Unione Italiana Ciechi.
(Roberto Scano)

Per informazioni su tutti i TetraLibri disponibili cliccare qui.
Per ogni altra informazione:
IWA Italy, via Colombo 1/e, 30126 Lido di Venezia (VE)
fax verde 800 126496,
rscano@iwa-italy.org – www.iwa.it.
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