Il titolo completo dell’iniziativa targata 2006 è Sotto il tappeto. I giornalisti e il coraggio quotidiano, tredicesima edizione del seminario residenziale per giornalisti promosso dall’Agenzia «Redattore Sociale» e dedicato quest’anno ad Anna Politkovskaja, la giornalista russa autrice del libro La Russia di Putin, trovata uccisa a Mosca il 7 ottobre scorso.
Giornalista investigativa, scomoda al governo di Putin per le denunce dei soprusi in Cecenia, stando alle testimonianze stava per pubblicare un reportage sulle torture che le milizie russe appartenute al distaccamento fedele al primo ministro Ramzan Kadyrov avrebbero inflitto ai prigionieri ceceni. Il suo computer, la documentazione e il materiale che aveva raccolto sono stati sequestrati dalla polizia russa.
Il seminario «di formazione per giornalisti a partire dai temi del disagio e delle marginalità» si svolge come di consueto presso la Comunità di Capodarco di Fermo, in collaborazione con la rivista «Internazionale» e la Tavola della Pace, oltre che con il patrocinio dell’ODG (Ordine Nazionale dei Giornalisti), della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e di UsigRai (Unione Sindacale dei Giornalisti Rai).
Che cosa rimane sotto il tappeto dopo che le “solite notizie” sono state diffuse dai mass media? Di cosa non si vuole parlare e perché? Le storie che vengono “spazzate sotto il tappeto” sono dunque quelle prese di mira dall’incontro formativo di Capodarco, nel tentativo di mettere in luce, o almeno di togliere un po’ di ombra, sui meccanismi di selezione delle notizie.
Dopo che negli anni scorsi sono state approfondite le qualità giornalistiche (considerate ormai rare dagli organizzatori del programma di studi) legate alla capacità di ascolto e di “meravigliarsi”, quest’anno si prenderà dunque in esame la qualità giornalistica del coraggio, intesa non come temerarietà o avventurismo, bensì del coraggio, appunto, di guardare “sotto il tappeto”.
In questo senso, il ricordo della Politkovskaja è imprescindibile, tanto più che la notizia della sua morte è stata diffusa con poco risalto anche nel nostro Paese e pressoché nessun esponente politico italiano ha partecipato al suo funerale.
(B.P.)
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