Il museo deve integrare

Gli interventi per l'accessibilità attuati dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna puntano ad un museo "di tutti e per tutti" e all'integrazione di tutte le forme di disabilità. Un primo importante passo è stata l'inaugurazione dei nuovi percorsi accessibili

Giotto, Polittico con la Vergine in trono, particolare, Bologna, Pinacoteca NazionaleIl 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, la Pinacoteca Nazionale di Bologna ha inaugurato i suoi nuovi percorsi accessibili, dopo l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche all’interno dello spazio espositivo, e ha presentato il proprio progetto di Accessibilità Integrata che punta all’accoglienza delle persone con disabilità attraverso percorsi pensati per loro, ma integrati appunto negli spazi comuni.

Alla cerimonia ha partecipato anche Claudio Imprudente, presidente del Centro Documentazione Handicap (CDH) di Bologna, mentre nel pomeriggio era presente la campionessa olimpica non vedente Silvia Parenti, vincitrice di tre medaglie d’oro nello sci alpino alle Paralimpiadi Invernali.
Durante la giornata hanno avuto luogo visite guidate per la cittadinanza con la possibilità di usufruire di interpreti per non udenti e di una guida per non vedenti che ha consentito di “toccare” i dipinti attraverso un rilievo tattile.
Questi ultimi eventi sono stati possibili grazie alla collaborazione con il Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna “Anteros” dell’Istituto dei ciechi “Francesco Cavazza” e con l’ENS (Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi) della Provincia di Bologna.
Presentata, infine, una pagina web accessibile, con la visualizzazione di un’opera, possibile modello per il sito accessibile della Pinacoteca Nazionale.

«Il Museo – dichiara Franco Faranda, soprintendente reggente alla Soprintendenza al Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Bologna, anche a nome del personale tutto della Pinacoteca – luogo ove si mostra il bello e attraverso il bello la Verità, non può escludere, ma deve integrare e perché ciò possa avvenire, non basta certo una rampa a norma per consentire ad una persona in carrozzina di accedere all’interno della struttura, anche se questa è fondamentale per proseguire un discorso che punti all’integrazione».

Nel caso di Bologna, lo sguardo è rivolto a tutte le diverse forme di disabilità. Infatti, continua Faranda, «il museo dovrà essere in grado di far percepire una pittura ad un non vedente e dovrà altresì predisporre un percorso che possa integrare il non udente. Un altro grande spazio, poi, lo si potrà riservare all’integrazione delle persone con disabilità psichiche verso le quali, probabilmente, una Pinacoteca, con i suoi “colori”, potrà offrire degli speciali spazi per la mente. Le persone con disabilità, insomma, non devono essere solo “oggetti passivi” delle  attenzioni altrui e il loro ruolo, entro un museo, può e dev’essere propositivo, come apprendiamo da alcune isolate “buone pratiche”».

Forse, quindi, proprio da iniziative come questa passa la strada del “museo di tutti e per tutti”: «Siamo ormai abituati a vedere le scolaresche – sottolinea il soprintendente – ma quasi mai vediamo persone con disabilità e men che mai “anziani comuni”, quelli della porta accanto che magari vanno ai giardini comunali e che forse restano intimiditi dalle nostre solenni strutture che finiscono per diventare escludenti».

Per arrivare ad abbattere tutte le forme di barriere – quelle culturali comprese – serve in ogni caso la collaborazione di tutti. «Con l’apertura a tutti della Pinacoteca Nazionale – conclude infatti Faranda – iniziamo questo percorso che punta all’integrazione attraverso la conoscenza e il rispetto reciproco, nella consapevolezza che “abbattere le barriere” è un modo per favorire il dialogo con l’altro, senza strutture architettoniche che di fatto escludono chi è in carrozzina, senza ostacolarlo se portatore di valori culturali differenti da quelli che abbiamo assimilato. Il cammino intrapreso deve perciò proseguire con l’apporto delle diverse esperienze e soprattutto di chi in prima persona vive situazioni di esclusione. Nell’invitare tutti all’inaugurazione del 3 dicembre, chiediamo al contempo il fattivo contributo operativo di ognuno perché insieme alle barriere architettoniche si superino tutte le altre, e si giunga ad una più articolata integrazione culturale».
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Pinacoteca Nazionale di Bologna,
Via delle Belle Arti, 56, 40126 Bologna
tel. 051 4209411, fax 051 251368
spsadbo@arti.beniculturali.it.
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