Caro Babbo Natale…

di Giorgio Genta*
Vorrei un sacco di sale per metterlo in testa a chi ancora non capisce che le persone con disabilità non possono essere espropriate della loro vita... Ma vorrei anche un sacco di zucchero per rendere meno amara la vita delle famiglie di prsone con disabilità...

Babbo Natale
Caro Babbo Natale, sono un bimbo un po’ “stagionato”, diciamo che ho l’età di una decina dei tuoi “utenti” abituali messi assieme e quindi anche le mie richieste sono un po’ cresciute, ma spero che non le troverai esagerate.

Innanzitutto vorrei ringraziarti per il servizio ineccepibile che svolgi a favore dei nostri ragazzi con disabilità, anche se immagino che ti pesi un po’ sull’anima fare da “lavanderia” alla coscienza di chi si ricorda di loro solo in questa circostanza (e molti neanche in questa…).

Ma torniamo alla mia richiesta esosa: vorrei… un bel sacco pieno di sale! A che cosa mi servirebbe? (Oltre che a salare le acciughe, che poi non è nemmeno la stagione adatta!)?

Semplicissimo: a ficcarlo nella zucca di quelle brave persone (politici, tecnici, uomini di chiesa e di pensiero, insegnanti, medici e operatori della sanità e del sociale, gente comune…), che dopo tanti anni da noi passati a gridare con il massimo della voce (non ne abbiamo più tanta) che se è vero che ognuno dev’essere padrone della propria vita, questo dev’essere particolarmente vero per le persone con disabilità che della loro vita spesso sono espropriate.

E ci sono purtroppo molti modi per espropriarle di questo loro bene, che spesso è il loro unico bene: da quello duro e cruento di chi vorrebbe delegare al medico il diritto di interrompere sul nascere una vita imperfetta a quello più morbido, ma ugualmente crudele, di chi nega alle famiglie gli strumenti indispensabili per “tenere in casa” i propri ragazzi con disabilità e non solo in casa, ma nella società “civile”, a chi si arroga il diritto di decidere per loro, senza aver da loro avuto alcuna delega in alcun campo.

E comunque, caro Babbo Natale, dato che nella tua festa bisogna essere buoni, accordiamoci così: portami un sacchetto di sale, per fare quello che ti ho detto, ma anche uno di zucchero, per rendere meno amara la vita delle nostre famiglie. Ci conto.

*Presidente di ABC Liguria (Associazione Bambini Cerebrolesi) – appartenente alla Federazione Italiana ABC – e rappresentante dell’Associazione DopoDomani ONLUS.

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