Una bella idea, un pessimo comportamento

Non sarà certo un gruppo di facinorosi a fermare il bel progetto del portale B.I.C. Italia, volto a realizzare uno spot televisivo sul basket in carrozzina, che potrà avvalersi anche della partecipazione dell'asso del canestro Carlton Myers. Infatti, nonostante l'inspiegabile episodio di inciviltà, le riprese continuano a tanmburo battente

Carlton Myers parteciperà allo spot progettato dal portale B.I.C. Italia (Basket in Carrozzina Italia)Dopo che anche l’asso del canestro Carlton Myers aveva deciso di prestare la propria immagine e le proprie parole a favore dello spot televisivo internazionale ideato dal portale B.I.C. Italia (Basket in Carrozzina Italia), sembravano esserci tutte le premesse per realizzare al meglio la bella idea di questo cortometraggio.
Myers, infatti, nonostante l’infortunio che in questo periodo lo costringe “ai box”, non aveva voluto mancare all’appuntamento per testimoniare la comunanza tra basket “in piedi” e basket in carrozzina.

E invece l’inciviltà di un piccolo gruppo di facinorosi ha rischiato di rovinare completamente, sin dalle sue prime battute, il progetto di B.I.C. Italia, portale nato da un’idea di Emanuele Garau, giovane free-lance cagliaritano, avvicinatosi a ventun anni al basket in carrozzina, componente anche del Dipartimento 1 del CIP (Comitato Italiano Paralimpico).
«Non siete desiderati, dobbiamo guardare la partita. Qui c’è spazio solo per noi»: così sono stati accolti all’impianto sportivo di Via Zagabria, a Cagliari, i volontari coordinati da Garau che stavano lavorando alle riprese dello spot. E il passo dalle parole ai fatti è stato breve: aggressioni dapprima verbali e poi anche fisiche, con un successivo parapiglia, il tutto durante una partita di campionato.
Una parte del pubblico presente ha tentato di riportare la calma, mentre sul campo si continuava a giocare e dopo il grave episodio, lo staff di volontari ha comunque deciso di continuare le riprese, pur in un clima surreale.
L’assenza delle forze dell’ordine (c’era un solo carabiniere) ha di fatto messo a repentaglio l’incolumita della troupe e così i giovani reporter hanno dovuto “difendersi” da sé, cercando il conforto di quella parte del pubblico che ha preso le loro difese. In tarda serata, poi, la denuncia alla locale stazione dei carabinieri di un fatto tuttora quasi inspiegabile.

E tuttavia questo non fermerà certo il lavoro di B.I.C. Italia, che è continuato – sempre in Sardegna – subito dopo il fatto riportato, nel tentativo di realizzare un cortometraggio che vorrebbe anche coinvolgere atleti di altre discipline praticate da persone con disabilità.
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
tel. 349 5303191 (Alberto Garau)
info@basketincarrozzina.itwww.basketincarrozzina.it.
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