La salute è un diritto costituzionale

Questo il messaggio principale scaturito dagli Stati Generali delle Professioni Sanitarie, riunitisi a Roma, che hanno prodotto un manifesto sottoscritto dai rappresentanti di 160.000 operatori della sanità, per chiedere al governo l'istituzione degli ordini per le professioni sanitarie

Frantisek Kupka, «Fuga a due colori», 1912Un manifesto sottoscritto dai rappresentanti di 160.000 operatori della sanità per chiedere al governo l’istituzione degli ordini per le professioni sanitarie e la nascita di un coordinamento tra professioni allo scopo di ottenere quanto prima questo strumento indispensabile per tutelare la salute dei cittadini.
Sono queste le decisioni prese dagli Stati Generali delle Professioni Sanitarie, riunitisi a Roma per programmare le iniziative da attuare a sostegno di una battaglia che viene condotta da più di vent’anni. 
 
«La salute è un bene inalienabile di ogni cittadino, costituzionalmente tutelato sul territorio nazionale, la cui qualità dev’essere garantita dai professionisti che vi operano», si dichiara nel manifesto comune delle professioni sanitarie.
La Legge 43/2006, approvata all’unanimità dal Parlamento, afferma tale principio e sostiene la necessità di normare attraverso gli Ordini le professioni sanitarie, conferendo la delega al governo. Da ricordare che oggi, a non essere regolamentati con un ordine, vi sono esattamente 550.000 lavoratori della sanità.
La delega al governo non è stata esercitata, in attesa che si predisponesse una più generale riforma delle professioni. «L’esecutivo ha fatto scelte coerenti», precisa Vincenzo Manigrasso, presidente dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti). «Il disegno di legge di riforma, approvato dal Consiglio dei Ministri, ha confermato l’orientamento di regolamentare attraverso Ordini le professioni intellettuali che si occupano di attività costituzionalmente garantite: quindi, tutte le professioni sanitarie, sia quelle attualmente non regolamentate che quelle regolamentate tramite collegio».
 
A questo punto, secondo gli Stati Generali non c’è tempo da perdere: è necessario procedere all’istituzione degli Ordini per le professioni sanitarie, per rafforzare il sistema salute del nostro Paese.
La salute non può essere considerata un’impresa, non ha libero mercato né prezzo da ribassare: la salute è un diritto costituzionale, un bene prezioso che ha bisogno di essere tutelato.
(Patrizia Pallara)
 

Manifesto

LE PROFESSIONI SANITARIE TUTELANO LA SALUTE DEI CITTADINI

Roma, 13 gennaio 2007
Stati Generali delle Professioni Sanitarie

La salute è un bene inalienabile di ogni Cittadino, costituzionalmente tutelato sul territorio nazionale, la cui qualità deve essere garantita dai professionisti che  vi operano.

Le Professioni Sanitarie infermieristiche e ostetriche, della riabilitazione, tecnico-sanitarie, della prevenzione, a partire dalla Legge 42 del febbraio 1999 e fino alla Legge 43 del febbraio 2006, hanno percorso un iter che ha riconosciuto lo sviluppo di livelli di competenza, autonomia e responsabilità che le qualificano come professioni intellettuali all’interno di un sistema sanitario universalistico, ugualitaristico e di libero accesso.

Questa volontà politica, dimostrata anche dal voto unanime del Parlamento sulla Legge 43/2006, si è arrestata a causa del mancato esercizio della delega da parte del Governo in attesa che lo stesso predisponesse l’impianto per la riforma delle professioni.

Gli Ordini di cui le professioni sanitarie chiedono l’istituzione non sono corporazioni, ma uno strumento di tutela della salute del Cittadino, perché:

1) pianificano e verificano la qualità della formazione dei professionisti, uniforme sul territorio nazionale;
2) verificano le competenze e la qualità delle prestazioni sanitarie erogate, anche attraverso la formazione continua;
3) assicurano il rispetto della deontologia professionale nell’esercizio di funzioni così importanti per la salute;
4) tutelano il Cittadino dal fenomeno dell’abusivismo nell’esercizio di professione sanitaria;
5) interpretano, insieme alle altre istituzioni ed in accordo con l’Utenza, il bisogno di salute della popolazione ed elaborano le modalità delle risposte sanitarie, anche attraverso modelli organizzativi innovativi e sostenibili.

Il ddl di riforma delle professioni approvato dal Consiglio dei Ministri, ha espresso l’orientamento governativo di regolamentare attraverso Ordini le professioni intellettuali che si occupano di attività costituzionalmente garantite.

In forza della Legge 43 che ha chiaramente definito le professioni sanitarie all’interno di tale tipologia, le stesse sollecitano il Governo a completare il percorso di regolamentazione delle professioni sanitarie che rappresentano un pilastro fondamentale per la qualificazione e sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

Gli Stati Generali delle Professioni Sanitarie sottolineano l’assoluta necessità di dare corso a quanto deciso dal Parlamento, procedendo all’istituzione di Ordini per le professioni sanitarie per rafforzare il sistema salute del nostro Paese.

I Presidenti Nazionali delle Associazioni
e Federazioni delle Professioni sanitarie

AIDI e UNID – Igienisti Dentali
AIFI – Fisioterapisti
AIORAO – Ortottisti
AIP e FISAP – Podologi
AITA – Tecnici Audiometristi
AITEP e UNPISI – Tecnici della Prevenzione
AITN – Tecnici di Neurofisiopatologia
AITNE e ANUPI – Terapisti Neuropsimotricità Età Evolutiva
AITO – Terapisti Occupazionali
AITRPP – Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica e Psicosociale
ANAP – Tecnici Audioprotesisti
ANDID – Dietisti
ANEP – Educatori Professionali
ANPEC – Tecn. Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare
ANTEL e ASSIATEL – Tecnici di Laboratorio
ANTOI e FIOTO – Tecnici Ortopedici
ASNAS e FENAAS Assistenti Sanitari
FLI – Logopedisti

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