Riparte la FISH in Sardegna

Solo con una mirata azione di rete le associazioni che si occupano di disabilità possono ottenere risultati tempestivi ed essere ascoltate dalle Istituzioni. Ne sono convinte le ventisette associazioni della Sardegna che hanno ricostituito la FISH regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)

Mappa della Sardegna«La costituzione della FISH-Sardegna ONLUS rappresenta la conclusione di un anno di lavoro di coinvolgimento e di orientamento finalizzato al superamento della polverizzazione, della dispersione e quindi della debolezza organizzativa. Con la presenza di ventisette associazioni regionali si è posto l’obiettivo di dare voce unitaria, rinnovata presenza sociale e proposta politica alle numerose organizzazioni sarde nei confronti degli Enti Locali e della Regione Autonoma Sardegna».
Lo leggiamo nella nota diramata il 27 gennaio, ad Oristano, dove, presso la sede dell’AISM locale (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), è ripartita, con rinnovata forza, l’attività della FISH Sarda (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), altro importante passo in avanti per la diffusione di una nuova cultura sulla disabilità.

«Siamo in presenza – leggiamo ancora nella nota diffusa dall’organismo regionale – di un vasto e profondo processo di riforme che investono molteplici settori della vita sociale e vengono riconfigurati numerosi campi decisivi per l’integrazione sociale. Sono in corso di approvazione i Piani Locali Unitari dei servizi integrati alla persona. Sono stati predisposti dagli enti territoriali i patti sociali per la programmazione integrata. È stato approvato il Piano Regionale per i Servizi Sociali e di recente il Piano Sanitario Regionale. Si tratta, in tutta evidenza, di un complesso di strumenti e provvedimenti fondamentali che recano il segno della positività, ma anche quello della parzialità. I risultati ottenuti dalle associazioni sono stati comunque apprezzabili e soddisfacenti quando queste sono riuscite a svolgere un’iniziativa tempestiva, un’azione di rete mirata e congiunta, mentre hanno dovuto verificare disattenzione e marginalizzazione, allorquando presso le istituzioni non si è fatta sentire la presenza associativa».

In un quadro tanto dinamico, appare quindi quanto mai importante che ben ventisette associazioni della regione abbiano deciso di unirsi per dar sempre più forza alle proprie istanze, chiaramente delineate nel documento del 27 gennaio, non ultima la tanto attesa istituzione della Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili: «In campo sociale consideriamo significative le scelte che pongono al centro la prevenzione, l’approntamento di servizi innovativi rispetto alla tradizionale cultura della monetizzazione dei bisogni. Valutiamo positivamente le scelte per la piena responsabilizzazione delle persone con disabilità e una superiore qualità dei servizi e delle modalità di erogazione delle prestazioni. E tuttavia sentiamo l’esigenza di potenziare la strategia della programmazione come metodo di governo e sviluppare, in questo campo, la pratica della coprogettazione e attiva partecipazione con il coinvolgimento dei diretti interessati e delle loro organizzazioni.Donna con disabilità Dobbiamo invece sottolineare pesanti carenze nell’istruzione e nel settore dell’inserimento lavorativo che peraltro fa riferimento ad una legislazione che assegna la rappresentanza in modo esclusivo ad altre organizzazioni sociali con le quali occorre ricercare la collaborazione. Per queste ragioni e per questi fini occorre rapidamente approvare la legge che istituisce la Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili da noi proposta e in attesa di una prossima discussione da parte della commissione del Consiglio Regionale e su cui vi è stato, già da un anno, un impegno solenne della massima rappresentanza democratica sarda. Si tratta di un adempimento importante e decisivo per dare unitarietà progettuale alle aspettative delle persone con disabilità e per dare coerente e lineare attuazione delle scelte adottate nella recente legislazione sociale».

Un giudizio positivo, quindi, per una serie di disposizioni regionali incoraggianti, che la nuova FISH Sardegna intende però vivere soprattutto come «nuove opportunità, utili ad avviare i processi di organizzazione di attività e di servizi efficienti ed efficaci che diano risposte appropriate alle persone in situazione di handicap».
Infatti, conclude il testo prodotto ad Oristano, «le persone con disabilità e le loro organizzazioni, aderenti alla FISH-Sardegna ONLUS, intendono svolgere un ruolo alto per una diversa cultura delle disabilità, per proporre e sostenere iniziative finalizzate al raggiungimento di livelli più elevati di autonomia personale e condizioni di vita maggiormente indipendente. Il superamento delle barriere culturali, architettoniche, elettroniche e un maggior livello di inclusione sono gli obiettivi per i quali le associazioni sarde si federano, convinte che l’unità sia la miglior premessa per consolidare le specificità associative e svolgere un ruolo da protagonista nel perseguimento degli obiettivi di integrazione sociale e nella pratica della piena inclusione e della partecipazione consapevole».

Buon lavoro, FISH Sardegna!
(S.B.)

Tra i componenti dell’Assemblea Costituente della FISH Sardegna, presenti ad Oristano, sono stati nominati membri del Consiglio Direttivo:

– Piero Carboni (AIPD Nuoro – Associazione Italiana Persone Down)
– Alfio Desogus (RP Sardegna – Associazione Retinopatici Ipovedenti Sardegna)
– Paola Manconi (AISM Oristano – Associazione Italiana Sclerosi Multipla)
– Graziano Masia (Autismo Sardegna)
– Marco Mirai (Associazione Un Raggio di Sole con un Sorriso, Decimomannu – Cagliari)
– Elisabetta Nannini (ANFFAS Cagliari – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale)
– Francesca Palmas (ABC Sardegna – Associazione Bambini Cerebrolesi)
– Angelo Quirico Pisuttu (AFARP Sassari – Associazioni Familiari per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica)
– Giovanni Pietro Uleri (Associazione La Sorgente Sassari)

Presidente è stato nominato Alfio Degosus; presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Carmelo Addaris (SASPO Cagliari).

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