L’efficacia della fisioterapia

Un congresso internazionale che si terrà a Roma, il 23 e 24 marzo, importante evento formativo centrato sulle prove di efficacia in fisioterapia, al quale parteciperanno cinque esperti provenienti dagli Stati Uniti, affiancati da alcuni colleghi del nostro Paese

Immagine di fisioterapiaIn un momento in cui la crisi economica dei sistemi sanitari e la contemporanea crescita della domanda e dei costi dell’assistenza stanno portando ad una riduzione delle prestazioni, in cui il cittadino deve pagare il ticket al pronto soccorso, è diventato indispensabile rendere più efficaci le scelte terapeutiche. Allo stesso modo, è diventato importante stabilire protocolli di intervento che abbiano una validità riconosciuta, far entrare i temi dell’appropriatezza e dell’evidenza tra le materie di studio all’università, favorire il passaggio delle conoscenze dalla scienza alla pratica. 

Stiamo parlando di Evidence Based Medicine (EBM), la medicina basata sulle evidenze, movimento culturale internazionale comparso per la prima volta nel 1992, che va appunto in questa direzione.
Intorno al 2000 l’EBM si è esteso dalla medicina alle altre professioni sanitarie, fisioterapisti, infermieri, farmacisti, e si è diffuso con il termine Evidence Based Practice (EBP), sottolineando la necessità che le decisioni di tutti i professionisti della sanità si basino sulle migliori evidenze scientifiche. E tuttavia, nonostante la portata rivoluzionaria, il suo impatto sulla pratica sanitaria è ancora limitato: infatti, solo una piccola percentuale di tutti gli interventi adottati nel mondo, intorno al 15-20%, vanta una sicura prova di efficacia.
«Il resto – dichiara Vincenzo Manigrasso, presidente nazionale dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) – si basa sugli studi pubblicati, spesso non indipendenti, o sulle convinzioni personali, ovvero su ciò che “ha sempre funzionato” e che pertanto, secondo le convinzioni comuni, rappresenta la soluzione migliore. Per queste pratiche occorre invece trovare le evidenze e l’Evidence Based Practice è l’unico metodo finora riconosciuto valido. Per applicarlo, però, bisogna investire risorse e conoscenze».

Sarà questa la base da cui partirà il congresso internazionale Evidence Based Practice in Physical Therapy. “Pratica clinica basata sulle prove di efficacia in fisioterapia”. Come essere efficaci e usare bene le risorse nella cura del malato, organizzato per venerdì 23 e sabato 24 marzo a Roma (Hotel Universo, Via Principe Amedeo, 5/b), a cura dell’AIFI, della Società Scientifica Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione e della rivista scientifica «Scienza Riabilitativa».

Immagine di fisioterapia«Questo appuntamento – sottolinea ancora Manigrasso – è il nostro contributo alla crescita della professione del fisioterapista e al miglioramento delle prestazioni riabilitative nel nostro Paese. Va ricordato anche che la riabilitazione rappresenta oggi una delle aree sulle quali si concentra in maniera sempre più significativa la richiesta di assistenza da parte dei cittadini. Ad esempio, secondo l’ultima indagine presentata dall’Istat su Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, nei soli tre mesi precedenti la rilevazione, realizzata nel 2005, hanno fatto ricorso alle prestazioni di riabilitazione oltre 2 milioni di persone, pari al 3,6% degli italiani, una domanda che cresce con l’aumentare dell’età, con una maggiore incidenza delle persone con disabilità (13,3%)».

Il congresso di Roma costituirà dunque un’importante occasione formativa per i professionisti della riabilitazione, perché vedrà come relatori Rebecca Craik, Daniel Riddle, Richard Shields, Anthony Delitto e Andrew Guccione, fisioterapisti americani dell’APTA (American Physical Therapy Association), qualificata rappresentanza del gotha della riabilitazione mondiale, accanto ai quali vi saranno tre esperti italiani (Oscar Casonato, Carla Vanti e Marco Testa), a fare da moderatori e a illustrare le esperienze significative e lo stato dell’arte nel nostro Paese.
Tre le sessioni previste nelle due giornate dei lavori: La ricerca scientifica: come avvicinarsi alla letteratura e come realizzare articoli; Dalla ricerca scientifica alla pratica clinica: opportunità culturale a vantaggio di uno sviluppo dell’agire professionale; La tecnologia: strumento indispensabile per ottimizzare il processo di ricerca nella letteratura scientifica per la pratica clinica quotidiana.

L’evento si avvarrà del patrocinio di numerosi enti, istituzioni e associazioni – in primis di quello del Ministero della Salute – tra i quali anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap).
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Società Scientifica Italiana Fisioterapia e Riabilitazione
tel. 06 77200379,
scientifcacorsi@virgilio.it
Relazioni esterne e Ufficio Stampa AIFA (Patrizia Pallara):
tel. 330 889838,
papera@mclink.it.
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