L’Europa che vogliamo

Superamento di ogni forma di discriminazione, lotta alla povertà, garanzia e tutela dei cittadini più vulnerabili: queste devono essere le priorità dell'Unione Europea, a cinquant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, che ne hanno segnato l'istituzione, secondo la Fondazione Nazionale Auser Volontariato, associazione tesa a valorizzare gli anziani e a far crescere il loro ruolo attivo nella società

I Paesi dell'Unione Europea«Un’Unione Europea ispirata non tanto da principi puramente economicisti, ma sempre più casa comune dei diritti di cittadinanza, accogliente e tollerante, di integrazione e di pace». Lo ha sottolineato Michele Mangano, presidente della Federazione Nazionale Auser Volontariato, in occasione dell’anniversario dei cinquant’anni della firma dei Trattati di Roma.
«Le priorità d’azione dell’Unione Europea a cui noi guardiamo devono puntare al superamento di ogni forma di discriminazione, alla lotta alla povertà, una condizione a cui sono oggi esposte circa 13 milioni di persone ultrasessantacinquenni, un anziano su sei e soprattutto donne».

Anche il vecchio continente, infatti, si trova di fronte all’aumento esponenziale della popolazione anziana e le attuali tendenze demografiche indicano che in Europa nel 2051 ci saranno due persone in età da lavoro per ogni pensionato, a fronte delle quattro attuali.
«Ecco perché L’Europa a cui pensiamo – ha dichiarato ancora Mangano – al di là di ogni retorica celebrativa, dovrà essere sempre più attenta a garantire e a tutelare i diritti dei suoi cittadini in particolare di quelli più vulnerabili. Un’Europa che non metta in discussione i rapporti intergenerazionali ispirati alla solidarietà e alle reciproche opportunità».
(G.C.)

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