La giornata comincia presto, con un cielo limpido e un freddo umido, ma sopportabile. Partecipiamo di prima mattina alla conferenza stampa della nostra delegazione, presso la sede della Missione Italiana alle Nazioni Unite, alla presenza dei corrispondenti dei maggiori quotidiani (sedici giornalisti).
Speriamo finalmente che il silenzio assordante che la stampa italiana ha “dedicato” all’evento possa essere superato.
Il ministro Ferrero è molto chiaro: la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità parte da un cambiamento di approccio: ognuno di noi sarà nel corso della propria vita non autosufficiente, quindi bisogna affrontare questo problema passando da una visione caritativa ad un processo di responsabilizzazione della società nel suo complesso, perché vengano costruite società inclusive.
Dal canto suo il governo italiano sta già lavorando per un processo di ratifica rapido, partendo da una condivisione dei principi della Convenzione tra maggioranza e opposizione. Questo tema, dunque, verrà sicuramente affrontato in modo bipartisan e il ministro si è augurato che il processo di ratifica venga completato nei prossimi mesi.
«L’impegno del governo – ha sottolineato Ferrero – è quello di legare la Convenzione alla realizzazione di politiche sulla disabilità, dando dunque continuità alle scelte e agli impegni. Particolare attenzione sarà dedicata alle questioni del lavoro e al cambiamento della legislazione italiana: bisognerà superare il regime delle multe e la cultura del doppio mercato, che vede i lavoratori con disabilità solo all’interno delle cooperative sociali e non nel mercato ordinario. Bisognerà migliorare i controlli sull’applicazione della Legge 68/1999 e renderli efficaci».
«Il livello di discriminazione per i lavoratori con disabilità è altissimo – hanno confermato nella loro conferenza stampa gli esponenti del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità) – con dati impressionanti: mentre nel mercato ordinario il tasso di disoccupazione è del 6,8%, per le persone con disabilità sale a circa il 76%».
Altri impegni del governo sono quelli riguardanti un disegno di legge sulla LIS (Lingua Italiana dei Segni), rispettoso però di tutte le forme di comunicazione e di linguaggio. E ancora, l’avvio di strutture informative nei centri per l’impiego, l’impegno sui servizi educativi, lavorativi e per i trasporti.
«Com’è noto – ha dichiarato Ferrero – l’Italia ha una scuola inclusiva che non esclude nessuno. La polemica sul numero degli insegnanti, che talora sembra esagerata, deve tener conto appunto del fatto che noi siamo in sostanza l’unico sistema scolastico inclusivo del mondo».
Da parte sua, il sottosegretario al Ministero della Solidarietà Sociale Franca Donaggio ha sottolineato la necessità di far crescere l’attenzione alla discriminazione multipla che colpisce le donne (su tre persone con disabilità che lavorano solo una è donna) e la necessità di includere e tutelare i diritti delle persone che non possono rappresentarsi da sole.
Ancora Ferrero ha evidenziato infine il processo partecipativo che ha contraddistinto il negoziato sulla Convenzione e il ruolo importante giocato dalle associazioni: «Questo – ha dichiarato – è un punto fermo dell’iniziativa di governo, che vuole mantenere l’Italia pienamente attiva nei processi di ratifica, monitoraggio e implementazione».
Altro tema trattato è stato quello della riforma del sistema di accertamenti, in particolare per le persone non autosufficienti. Le cifre riferite al sistema di valutazione utilizzato attualmente parlano infatti di cifre oscillanti tra gli 800.000 e i 2.400.000 non autosufficienti. Bisogna dunque superare questa situazione, definendo un sistema più chiaro e preciso.
Due parole, per concludere, sull’iter della Convenzione in Italia, un percorso che sembra ormai tracciato. Infatti, su iniziativa del ministro della Solidarietà Sociale, in accordo con quello degli Affari Esteri, verrà presentato un disegno di legge del governo probabilmente assegnato alle Commissioni Affari Sociali della Camera e del Senato, per accelerare l’iter.
Il testo del governo sembra proprio sarà quello tradotto dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla CND e revisionato dal giudice costituzionale Maria Rita Saulle. Su di esso vi sarà probabilmente un gruppo di lavoro e anche noi quasi certamente ne faremo parte.
*Componente della Delegazione Italiana alle Nazioni Unite, per la firma della Convenzione.