Quella del libro recentemente pubblicato dal Gruppo Solidarietà (Quelli che non contano. Soggetti deboli e politiche sociali nelle Marche) è una scrittura che, nella veste tecnica dei riferimenti a leggi, norme e strategie di politiche sociali, esprime in realtà la passione per la convivenza buona ed equa, quella nella quale ciascuno è tenuto in onore per la sua dignità di infinito valore vivente.
Una scrittura che non evoca il bene o la giustizia dei diritti umani, perché piuttosto li fa parlare dall’interno di un esistere in cui il sentire il valore delle persone, il vedere la realtà delle cose, l’agire nel volontariato – ma anche professionalmente e politicamente – nonché il modo d’essere personale confluiscono in una semplicità che sorprende.
Il volume analizza le pieghe e le contraddizioni del sistema delle politiche sociali, sanitarie e assistenziali della Regione Marche, mostrando in modo tanto documentato quanto appassionato come la cultura delle politiche sociali sia incerta e involuta anche nella nostra regione, che pure vanta di solito l’immagine di una zona d’Italia “dove si vive bene”.
In questo senso gli autori dei vari contirbuti sanno entrare nelle contraddizioni di queste “politiche”, dove questo plurale risulta in effetti più come l’espressione della mancanza di una politica integrata e di un orizzonte complessivo di valore, che non come il segno di una ricchezza di progetti e di opere.
Gli amministratori, i partiti, i sindacati, i semplici cittadini potrebbero apprendere molto dalla sintesi offerta in questo volume e gli amministratori in particolare dovrebbero specchiarvisi per giungere ad una svolta profonda nel modo di percepire le priorità di governo per la Regione Marche e quindi nel modo di agire. Perché si agisce a seconda di come e di quello che si vede. Con la ragione, con il cuore, con l’anima. E si vede ascoltando e partecipando alla vita di un territorio.
Si deve dunque essere grati al Gruppo Solidarietà perché la ricostruzione che si delinea in queste pagine permette davvero di cominciare a vedere per agire, per cambiare, per allestire le condizioni di una socialità in cui non si viene elusi, abbandonati, emarginati, respinti.
Si può anche richiedere direttamente il volume a:
Gruppo Solidarietà
Via Salvo D’Acquisto, 7, 60030 Moie di Maiolati (Ancona)
tel. e fax 0731 703327, grusol@grusol.it, www.grusol.it.
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