Oltre 50.000 specie di invertebrati che vanno da un minuscolo verme parassita ad un grande polpo o una gigantesca medusa coloniale non sono pochi per un territorio in fondo di modeste estensioni come l’Italia! I miliardi di individui che costituiscono questa vastissima popolazione (circa il 95% di tutti gli animali sono invertebrati), comprende in gran parte organismi marini, ma anche terrestri o che vivono nell’aria. Tra i più noti rappresentanti vi sono le farfalle, le libellule, le lucciole, i cervi volanti, i maggiolini, le coccinelle, i ragni e gli scorpioni, i grilli, i granchi, le aragoste, le lumache, i polpi, le spugne, le stelle e i ricci marini, i coralli, le madrepore, gli anemoni di mare. Un raggruppamento (phylum) di invertebrati molto ampio e importante è rappresentato dagli artropodi al cui interno gli insetti, con oltre 37.000 specie, rappresentano il 67% degli animali italiani.
E sarà proprio questa natura meno visibile, spesso trascurata se non addirittura calpestata, protagonista domenica 20 maggio della Giornata delle Oasi organizzata da WWF Italia.
Alla piccola biodiversità appartengono per altro anche numerosi vertebrati, tra i quali mammiferi (pipistrelli, toporagni), anfibi (salamandrine e raganelle), uccelli (scriccioli e fiorrancini), rettili (lucertole e geki), pesci (bavose e cavallucci di mare) e il vasto mondo vegetale: 6.711 specie della flora italiana, tra indigene e naturalizzate, ripartite tra 197 famiglie e 1.267 generi.
Numeri che fanno balzare il nostro Paese in cima alla classifica europea, con il maggior numero di specie, una ricchezza resa ancora più evidente se rapportata ad una superficie complessiva non particolarmente estesa, come già accennato (301.302 kmq).
«Per il 2007 – racconta il presidente di WWF Italia Fulco Pratesi – abbiamo deciso di dedicare la nostra Giornata delle Oasi alla natura meno nota, quella a cui normalmente non facciamo caso, la cosiddetta natura dietro casa, preziosa e negletta, indifesa e utilissima, che va dagli insetti impollinatori alle libellule distruttrici di zanzare, dai funghi in simbiosi con gli alberi ai gigli di mare che consolidano le dune, dai toporagni nemici degli insetti nocivi ai fiordalisi che colorano le messi».
Oltre al centinaio di oasi del WWF anche quest’anno saranno aperte gratuitamente al pubblico 41 riserve naturali gestite dal Corpo Forestale dello Stato, veri e propri “concentrati di biodiversità”, che sveleranno i segreti, gli angoli nascosti, creature per carattere abituate a mimetizzarsi, sfuggire, nascondersi, passando inosservate.
A tale scopo il WWF organizza una serie di visite per il grande pubblico il 20 maggio – con tradizionale Settimana delle Oasi, dal 16 al 19 maggio, dedicata alle scuole – con escursioni serali per l’osservazione delle lucciole e dei pipistrelli, percorsi sonori per assistere al concerto delle raganelle (presso l’Oasi di Capannori, in Toscana), terrari, teche per l’osservazione di bruchi, coleotteri, formiche, bombi.
Con l’aiuto di speciali pannelli, ad Oropa, in Piemonte, si potrà “assistere” poi all’origine della vita vegetale avvenuta circa tre miliardi e mezzo di anni fa e seguire i “passi” compiuti dalle piante per colonizzare tutto il pianeta.
Sarà dunque una vera e propria festa del microcosmos – racchiuso in una goccia di pioggia stagnante, in una foglia, in un fiore, nella corteccia d’albero, in una fessura, una pozzanghera – per scoprire il quale basterà attivare i cinque sensi.
E a tal proposito è quanto mai importante ricordare la collaborazione avviata da WWF Italia, sin dal 2002, con la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che tra i suoi risultati può vantare, ad oggi, l’accessibilità di 17 oasi alle persone con disabilità.
www.wwf.it/giornataoasi oppure www.corpoforestale.it.
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