Dare una casa accessibile a persone con disabilità per promuoverne l’autonomia e rendere possibile il passaggio verso una vita adulta e indipendente, in un contesto condiviso, protetto e inserito nel territorio: è questo lo scopo del nuovo servizio sperimentale, attivo a partire dal prossimo mese di settembre, nelle unità abitative di Verona in Via Carisio, 21, inaugurate qualche giorno fa, grazie alla partnership tra il Centro Polifunzionale Don Calabria, l’AGEC (Azienda Gestione Edifici Comunali), la Fondazione Cariverona, il Comune scaligero e l’ULSS 20.
L’abitazione, formata da quattro miniappartamenti con spazi personali e spazi comuni, la cui ristrutturazione è stata completata in poco più di cinque mesi, è dotata di innovative configurazioni per l’accessibilità ed è predisposta per ulteriori elementi di domotica. Essa può ospitare quattro persone con disabilità motoria di medio-lieve grado e un operatore per la supervisione.
Ogni ospite, oltre alla supervisione dell’operatore messo a disposizione dal Centro Don Calabria, potrà poi contare sul supporto di propri assistenti personali, autogestiti con i fondi messi a disposizione dalla Regione Veneto, nell’ambito dei cosiddetti “Progetti di Vita Indipendente” per la gestione della vita quotidiana.
A tagliare il nastro per l’inaugurazione, sono stati i rappresentanti degli enti partner, a partire da Stefano Schena, direttore del Centro Don Calabria, oltre che gestore del progetto, il quale ha voluto sottolineare il significato della presenza del Centro nel quartiere in cui è stato per oltre cinquant’anni, «presenza sollecitata dallo stesso quartiere».
Per l’AGEC, l’azienda che ha concesso l’immobile in comodato gratuito per vent’anni e seguito i lavori di ristrutturazione, era presente Patrizia Bravo, presidente dimissionario, che ha precisato la volontà di tutto il Consiglio d’Amministrazione di sostenere l’iniziativa, augurandosi «che altre di questo genere, utili all’autonomia delle persone con disabilità, vengano ripetute in diversi quartieri della città».
Dal canto suo, Carlo Vivenza, intervenuto per la Fondazione Cariverona, ha sottolineato come il progetto risponda pienamente alle finalità della Fondazione stessa, soffermandosi sull’importanza del coinvolgimento del territorio e della comunità per questa abitazione, mentre Ivan Zerbato, rappresentante del Comune, ha ricordato «l’impegno e la sensibilità di Verona e l’importanza di iniziative come queste che danno risposte positive alla collettività».
E ancora, Angelo De Cristan, direttore dei Servizi Sociali dell’ULSS 20, ha anticipato la nascita di un progetto consequenziale di lavoro per le persone con disabilità.
Infine, l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi, ha evidenziato l’importanza del risultato ottenuto da più istituzioni pubbliche e private «che hanno unito le forze per dare un’opportunità a persone non autosufficienti».
«Questo servizio sperimentale per la nostra città – dichiara Marco Piccoli, nuovo responsabile dell’area sociale del Centro Polifunzionale Don Calabria, oltre che di questo progetto – assume un significato particolare poiché risponde a numerose esigenze e richieste delle persone con disabilità adulta che stanno per iniziare il difficile percorso di Vita Indipendente o che hanno bisogno di un supporto transitorio per recuperare autonomie perdute in seguito a traumi o cerebropatie acquisite. In questo modo, gli ospiti, con la supervisione di un operatore, sono messi in condizione di gestire le attività della vita quotidiana e l’ambiente domestico, sviluppando spazi di autonomia e relazioni sociali con il quartiere e il territorio. Si tratterà, in pratica, di una sorta di “palestra per l’autonomia” che per qualche ospite potrà anche diventare una soluzione a lungo termine, intesa come alternativa alla comunità alloggio».
Un nuovo servizio, dunque, che rappresenta certamente un buon supporto alle necessità delle persone con disabilità, alle loro crescenti esigenze e aspirazioni di autonomia e alle richieste delle famiglie preoccupate per il futuro dei figli non autosufficienti, una volta diventati adulti.
Un servizio, va detto in conclusione, che in una prospettiva di indipendenza e non di puro assistenzialismo, richiederà agli ospiti della casa un contributo per sostenere le spese di gestione della vita quotidiana.
(Ada Sinigalia)
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